Sotto i portici ammassano ombre ignorate,
attorno alle fontane voci notturne smarrite.
Lei, sciolti i lunghi capelli, mostra il suo oro alla luna,
occhi sospesi a rapire il luccichio di stelle vaganti.
Dolce lo sguardo, si posa sul bordo dell’acqua,
ascolta il respiro ansante, si staglia contro il vetro del cielo.
Gioca a fare l’innamorata,
con timore nascosto scioglie al silenzio
dei passi il pungente richiamo del cuore,
spia i rumori, incomprensibile tintinnio di falene insistenti.
Gocce d’acqua sospese, sulla pelle calda si attardano,
rivoli di lacrime smeraldine colmano i fragili sensi.
Nuvole poi si affacciano a spiare il colore aspro dei sassi,
spengono la luce quali mani irrequiete a inghiottire.
Lei è andata lontano, pensa di perdersi come nei sogni,
rabbrividisce tra folate fermentate d’erba nel vento.
Gioca a fare l’innamorata,
rincorre il tempo che cavalca il suo cuore,
va incontro a chi non conosce il suo ingenuo ardore.
- Blog di Max
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