Scritto da © Max - Dom, 16/06/2013 - 12:53
Per gli anni di puro scherno
a verità di assecondato segno
-chiesi una calibrata metamorfosi-
il silenzio prestò le insegne
per un fluido interessato amore.
Non c’era distanza dai tuoi arti
dinoccolati e brilli d’energia,
una scia di condensato fiato
per più volte segregare il cuore
-varcai il confine spaesato-
una gara impegnò il tempo
per superare i rischi del silenzio,
non c’era riflusso automatico
che ricreasse un’equa condizione.
Era nei miei occhi il lampo,
frazione di un sì arreso,
per penetrare il vuoto stanco.
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