Scritto da © Max - Mer, 02/01/2013 - 14:51
All’alba o al tramonto
si piegano i contorni,
c’è sempre la carcassa
d’auto dove dorme un corpo,
per farsi spazio tra le primule
estirpate da lontano in fretta,
dove il rintocco di una campana
screpola le fessure tra i muri,
innalzati alti a raggirare
le teste,gli occhi, i nasi in su,
non ci passo più di là
e lascio le mie impronte altrove
o accarezzo con gli occhi i murales
che violentano le menti nude,
sono di un quartiere in alto
tra i corpi annoiati al sole
infilzati tra siepi di ringhiere,
sono alla ricerca della paura
che trasudava dalla pelle,
mi stringevo e chiedevo
un po’ di luce al sole.
si piegano i contorni,
c’è sempre la carcassa
d’auto dove dorme un corpo,
per farsi spazio tra le primule
estirpate da lontano in fretta,
dove il rintocco di una campana
screpola le fessure tra i muri,
innalzati alti a raggirare
le teste,gli occhi, i nasi in su,
non ci passo più di là
e lascio le mie impronte altrove
o accarezzo con gli occhi i murales
che violentano le menti nude,
sono di un quartiere in alto
tra i corpi annoiati al sole
infilzati tra siepi di ringhiere,
sono alla ricerca della paura
che trasudava dalla pelle,
mi stringevo e chiedevo
un po’ di luce al sole.
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