Scritto da © Max - Ven, 10/01/2014 - 10:19
Ansima la notte,
vergine
sente arrivare
a falcate l’uomo.
Serra il buio
per annotare
i sibili del vento.
Un’aria d’innocenza
sul suo bel corpo
gravido d’incertezza.
Una inquietudine
già sopita nell’attesa
dell’amore ignoto,
pungente e paziente.
Si direbbe una donna
in un corpo di soldato,
amorevole, tranquilla,
una madre che non piange.
Un miscuglio di lavanda,
di timo, di resina di pino
in cui l’attesa cancella
i rilievi del silenzio.
vergine
sente arrivare
a falcate l’uomo.
Serra il buio
per annotare
i sibili del vento.
Un’aria d’innocenza
sul suo bel corpo
gravido d’incertezza.
Una inquietudine
già sopita nell’attesa
dell’amore ignoto,
pungente e paziente.
Si direbbe una donna
in un corpo di soldato,
amorevole, tranquilla,
una madre che non piange.
Un miscuglio di lavanda,
di timo, di resina di pino
in cui l’attesa cancella
i rilievi del silenzio.
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