Case e strade | Post comici, demenziali, ludicomaniacali | Marco valdo | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Case e strade

Si dimentica la strada, non il tragitto, le qualità del percorso, sono quelle le prime a venire meno, davanti e tutto intorno c'è un luogo sconosciuto, si va avanti un po', per cercare qualcosa di familiare, intimo, ma più si procede e meno si riconosce, si torna a casa.
L'inizio è concessione, quasi incondizionata, subito dopo la decisione di darsi, il primo moto è quello di andare, perdersi in qualcosa che ancora non si conosce, è come entrare in una nuova casa, costruita per noi, da un architetto che non ci ha mai visto e interpreta i nostri voleri come fosse un oracolo.
La casa non è nostra, è di chi ne ha fatto il progetto, la possiamo sentire nostra solo comprendendo il creatore, che però non ha fatto la casa a sua immagine, ma nostra, senza avere riferimenti, intuito e istinto.
Le case sono due, chi è accolto, accoglie, delle due case, una è quasi sempre più somigliante al costruttore, la casa dell'egoismo, qualche volta tutte e due, il vizio dell'egoismo ha il pregio della chiarezza, evidenzia le volontà, chi viene accolto nella sua casa ha chiaro il progetto e sa cos'è il costruttore, non chi sia chiaramente, ma il suo volere lo conosce, conosce le sue intenzioni.
Dicevamo della strada, quella che porta al luogo, quella che si percorre da soli, che da il tempo di comprendere. Le prime volte che la si percorre lo si vorrebbe fare piano, per avere il tempo di sapere, vedere, fermarsi ai dettagli, per non trovarsi impreparati alla meta, ma c'è una frenesia che non ti da tutto il tempo che serve, si giunge sempre impreparati, ansanti, con lo sguardo offuscato, solo il ritorno indugia, per capire gli errori fatti, i rimedi da porre, le cose da cambiare.
Il periodo del miracolo invocato, quello della mutazione, due strade, due case, la sintesi, una strada, una casa, che devono somigliare a entrambi, progetto comune, ci si affeziona a tutto quello che ci somiglia, pregi e difetti, il miracolo è la mutazione, un luogo dove buttare cose, da dove si esce più leggeri. Comincia adesso il percorso vero, adesso si capisce facendo la strada, ormai unica, comune, se la riconosciamo, se ogni volta che la percorriamo è un po' più nostra o se invece ci diventa sempre più estranea.
“Dove ti trovi?”
“a casa”
“dove ti perdi?”
“lungo la strada”
“qual'è la casa?”
“la mia”
“doveva essere nostra”
“lì è dove cerco il sonno”
Un miracolo accade per volontà prepotente, nostra o di altri, spesso di entrambi.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 2 utenti e 4496 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Ardoval
  • Antonio.T.