Scritto da © Lorenzo - Mar, 01/02/2022 - 08:23
Nido deposto ai rami del mandorlo
scarnito per i frutti già riposti,
nicchia intrecciata d'una gazza ladra
come sporta di vecchio contadino
ch'attrezza nell'incavo il suo travaglio.
A terra saltella e si pavoneggia
con la coda, un poco sollevata
guardinga, cerca cibo per la prole,
ha da sfamare piccoli nel nido.
Alto da terra asilo quel groviglio
di radichette e crini d'erba secca
trovati abbandonati lì nel bosco,
sembra coprire d'ospite la chioma
grumo di sangue dolce, una spirale.
A ben guardare va nell'infinito,
nel cielo della murgia lindo e terso,
il vuoto che si forma nell'incavo,
una porta che s'apre nel suo regno.
La sua passione in colorate stelle
un luccichio di pasto giornaliero,
il suo canto, scontroso ciacolare
evoca un cicaleccio aspro e lungo,
dato a credenza al messagger del mondo.
Piume brillanti, riflessi lucenti
in bianconero in luce risplendenti.
Lorenzo 1.2.22
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