Scritto da © Alessandro Moschini - Lun, 26/09/2011 - 23:36
Oh esperto
che nelle divagazioni alcooliche
stenti a riconoscer l'eco
di vapori di poesia,
ti fregi d'esser
sommelier di prelibati versi.
Ma il tuo palato è più fine
col quartino che con la quartina
e ti ritrovi intento a mescer
come aceto invidia e bile
ubriacandoti di convinzione
d'essermi bossolo fumante
e ogiva a perforarmi il cranio
e porre fine all'Essere me stesso.
Però tu hai fatto
i conti avanti l'oste
ché i miei neuroni
a difesa
hanno innalzato
scudi di sinapsi
grandi come pandori
che assorbon,
cicatrizzano
e il sangue amaro
del tuo livore
sputano.
che nelle divagazioni alcooliche
stenti a riconoscer l'eco
di vapori di poesia,
ti fregi d'esser
sommelier di prelibati versi.
Ma il tuo palato è più fine
col quartino che con la quartina
e ti ritrovi intento a mescer
come aceto invidia e bile
ubriacandoti di convinzione
d'essermi bossolo fumante
e ogiva a perforarmi il cranio
e porre fine all'Essere me stesso.
Però tu hai fatto
i conti avanti l'oste
ché i miei neuroni
a difesa
hanno innalzato
scudi di sinapsi
grandi come pandori
che assorbon,
cicatrizzano
e il sangue amaro
del tuo livore
sputano.
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