Tutto sognavo tranne che sarei diventato uno scrittore!
A scuola ero uno dei bravi (per non dire il migliore da solito esaltato!), ma poi i compiti di italiano rappresentavano una vera tortura perché mi impantanavo sul foglio protocollo bianco in assenza di idee per buio mentale.
Ho iniziato a scrivere in tarda età come sfogo alle disavventure della vita (lunga malattia materna e abbandono filiale) e, ad un certo punto, mi sono accorto che la scrittura mi veniva così fluida da metterla finanche in versi!
Ho scritto più di un libro (uno è in Biblioteca Vaticana!) con i soliti editori a pagamento che gratificano oltremodo le tue qualità letterarie per prenderti nella rete ma poi ti abbandonano al tuo triste destino e i tuoi cari libri, così ben pagati, inevitabilmente finiscono al macero (anche Schopenahuer subì quest'onta!) perché noi scrittori, ormai, per numero superiamo gli stessi lettori!
Perfino calciatori e presentatori, infatti, lo sono con il solo Vespa (La vespa ronzante è in versi!), però, che fa affari d'oro grazie alla compiacenza di politici e Rai (tv=casa e bottega!) e noi gli paghiamo il canone e i libri!
Quello che più fa rabbia è la faccia tosta con cui, di questi tempi, si presenta in ogni trasmissione televisiva a pubblicizzare sfacciatamente l'immancabile libro natalizio (il suo parla di un amore -cavallo nero di Platone - diviso in categorie mentre nel mio libro natalizio “Le perle dell'anima” il mio amore - cavallo bianco di Platone - è di tutt'altra qualità!).
Per pubblicizzarmi anch'io su territorio nazionale (sono un moscerino al cospetto di Vespa seppur scrivo cose ben più interessanti forse anche da poeta!) da pasqua di quest'anno ho tentato la strada del sito letterario.
E qui mi sono rivisto nella veste di Ercole magistralmente descritto dall'amico Franz (non gli piace elider le parol!) perché noi poveri scrittori dei siti letterari tentiamo in tal modo di rifarci dalle delusioni della vita e, addirittura, cerchiamo di uscire dall'anonimato.
Inevitabilmente diventiamo, però, tutti esibizionisti (e qui rispondo al commento dell'amico Bruno in “Le note filosofiche”), ma la vanagloria è un'ambizione connaturata basta solo non disturbare più di tanto gli altri! Il guaio serio l'ho passato soltanto io in famiglia (nemo profeta et poeta in familia!) dove ancora mi prendono per un fissato dell'anima e mi considerano il solito pazzo che, da sommo esaltato, mette sempre tutti a tacere!
Da quando ho cominciato a scrivere su Alidicarta ho assunto le sembianze di Ercole ed è cominciata, così, l'ansiosa attesa dei commenti dove spesso c'è tanto da interpretare.
Comunque non mi posso lamentare se i contatti fino ad oggi sono circa 23.000 nonostante ci siano pochi lettori disponibili e il mio amico Plissè (è stato lui a consigliarmi questo bel sito!) abbia definito Ali un pantano senza rane!
Anche qui naturalmente bisogna stare con occhi attenti e mente vigile (noi scrittori siamo una brutta categoria ma io da medico-altra brutta razza-sono già temprato e vaccinato!) per non esser presi a colpi di punti esclamativi (giusta critica dell'amico crobiotermi!) e di rime pedanti in faccia (la tremenda Viola in veritas!).
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