Le mani | Prosa e racconti | Stefania Stravato | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Le mani

Hanno grazia le mani, nel disporre un ventaglio di vie quando si arrischiano di sottile evanescenza a tessere finiture che si concedano di scorrere l'irruenza dei tendini.
E' quasi un apparire di valve soffiate a velo di madreperla che infiorano tralci corallini, accudite dal lamento dei capodogli. 
E' il brivido del verdemare che le schiude e il passaggio di ippocampi al trotto di onde, le coglie nella sua scia, in fuga fino alle vette erose di isole che fendono l'odore di indaco sull'orizzonte.
Alle rotatorie del sole, si infiamma il destino del volo e alla visione delle punte, in attesa dei venti che colmino di splendore il ventre della rosa, principiano l'aria del loro senso.
Le mani, curvano le direzioni delle dune a oriente, in ossequio alla temerarietà del mistral e s'inabissano nelle miniere di ossidiana, dove l'attesa culla il cuore vivo delle gemme. Puoi credere che siano ombre emerse dal canto della neve talvolta, o sembianze di un ghigno 
figliato da ventre di fiamma, ma quando delineano all'inverso le cadute di cascate e convergono il fragore degli oceani nel perimetro del cielo, allora fermati al primo ciglio che ti punge i cerchi d'iride e ascolta quegli accenti che tutta la pelle canta tesa nel respiro e assolviti delle macchie di papaveri sulla fragilità delle caviglie.
Un largo d'ombra, poi si bagna sempre d'alba.
E il cavo di radice si offre nudo, ché d'infinito si plachi la sua sete.
 

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