Scritto da © Alessandro Moschini - Sab, 02/06/2012 - 20:46
Cala l'unghia
dagli occhi lagrimosi
bagnati di passato
rosso sangue.
Graffia e duole
al passaggio sulla gota
lasciando in mezzo ai pori
una scia bianca.
(Non sono io
quell'uomo nello specchio
ma solo l'ombra
evasa dalle mura).
Penso
e nella gola urlo
zittendo le parole
dette dietro,
scherno ed invidia
figlie della stessa madre
come comari mute
ai bordi di un dolore.
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