Scritto da © Stefania Stravato - Mar, 14/02/2012 - 23:35
in cima al nero l'altra notte
e di schiena al gelo
ti ho pensato
fissando la pietra
che tremava del tuo respiro
vivo oltre il silenzio
mentre bruciava il bianco della neve nuova
e l'ho sentita
in fondo all'ultima brace
la spina di un bacio lungo
pungermi
attraverso le forre di verdescuro
dove adesso
abitano i resti spogli nei venti
di quei cerchi di luce
che ci disegnammo nelle pupille a filo di labbra
distesi nudi
nella curva delle braccia
a toccarci mille e mille volte i brividi e le vene
e a contare l'argento
a stille
della stessa perfetta luna.
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