Scritto da © Alessandro Moschini - Mer, 16/03/2011 - 01:05
E adesso che fai?
Adesso che sono io
a dirigere il gioco.
Hai perso.
Lo leggo nel tuo sguardo
che trabocca di bile.
Cosa fai adesso?
E' inutile che aggrotti le ciglia
per costringermi all'angolo.
Non funziona.
Non funziona più.
Ti toglierai la cintura?
Di' un po', te la toglierai di nuovo
per darmela nella schiena?
O tenterai ancora una volta
di riempirmi di lividi
scaricandoti la coscienza
comprandomi un giocattolo nuovo
quando tornerai sobrio?
Hai ragione sai!? Ero colpevole.
Colpevole di cavalcare
il mio cavallo a dondolo.
E giustamente mi punisti
spaccandomi il naso
perché cigolava.
Colpevole di aver rotto un vaso
con una pallonata.
E giustamente mi punisti
rompendomi le costole
con un pugno.
Punizioni esemplari
come quando
mi tagliasti i capelli a zero
per mostrarmi agli altri
come vergogna scarlatta.
La vergogna eri tu
ma solo io lo capivo.
E chi capiva taceva
rendendosi complice
del tuo essere aberrante.
Adesso tocca a te tacere
mentre esco dal tunnel della paura
e ti volto le spalle per sempre.
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