Scritto da © Manuela Verbasi - Dom, 02/01/2011 - 12:33
Nei pressi del Ponte di Rialto, e più precisamente in Campiello del Remer, affacciandosi sulla riva lungo il Canal Grande si potrebbe assistere ad una scena agghiacciante: il corpo che affiora dall’acqua di Fosco Loredan, e la testa di sua moglie Elena.
La vicenda si è svolta nel 1598: protagonisti di questa storia il doge di Venezia Marino Grimani (zio della vittima), la nipote Elena e suo marito Fosco (uomo assai geloso). Una sera mentre il doge passeggiava per la città, sentì una donna gridare, era inseguita da un uomo armato di spada; la donna fuggiva verso Campiello del Remer. Il Grimani intervenne, e raggiunti i due, riconobbe la nipote e il marito di questa. Fosco giustificò il suo gesto dicendo che Elena lo aveva tradito.
La donna si difese sostenendo che la sua gelosia era infondata, dato che l’uomo di cui era geloso, era semplicemente suo cugino. Anche se la situazione sembrò acquietarsi, ad un tratto Fosco si scagliò contro la moglie e la decapitò; si rivolse al doge chiedendogli quale dovesse essere il suo castigo.
Grimani gli rispose che doveva recarsi a Roma dal papa per avere l’assoluzione, ma doveva portare con sé il cadavere della moglie e la testa. Arrivato a Roma il pontefice non volle neppure riceverlo, Fosco ritornò a Venezia e recatosi nel luogo dove aveva commesso quell’atroce delitto si gettò nel Canal Grande. E’ da allora che il corpo di Fosco riemerge, tenendo tra le mani la testa di Elena…..
articolo di Francesca M.
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