Scritto da © giuseppe pittà - Mar, 09/02/2016 - 18:57
torno nel
volo
in tua compagnia
planando sulle
nostre valli
dopo secoli di
incroci stellari spesi nelle
nostre solite astronavi
a contare i giorni di
un sole altrettanto splendido
ma che non tiene il
conto delle esplosioni
come adesso che
torno in un sogno
senza l’urgenza di spiccare il
miglior salto
restando nei margini delle
condivisioni di
una eternità scandita dai
consueti quattro venti
come adesso che
sfioro il cielo
cercando la tua luna
seguendone i contorni
rubando il tempo al
resto del mondo
istanti di stati di
grazia
mosse di un uragano che
ci è entrato dentro
perché ci è stato sempre
a riprendere il posto del
trono al centro del
nostro personale paradiso
dove ci specchiamo molto
volentieri
con questa folgorante follia
compagna di scintille e di
splendida unica fantasia
ora che non ho neanche
bisogno di
chiedere perché sei tu a
donarmi il dono migliore
quello che mi fa impazzire nel
corso di tutte le stagioni
quando proviamo i
bacie le carezze e
troviamo la più
completa fusione dei pensieri
noi che sintonizziamo i
battiti dei cuori
ascoltando una musica che
non ha eguale nel segno del
tempo
noi che riusciamo a
raccontarci storie di ieri come
fossero di domani
mischiando i tremori delle
giornate di sempre
con questi abbracci che
vivono di noi tutti gli
istanti di una forza che
ha sfidato la concretezza della
quotidianità
che siamo tornati a
ricostruire tutti i
passi
tuffandoci sempre insieme nei
colori di una pazzia
meravigliosa
che mi possiede
che accetta la
voglia d’esser prigioniero
così mi distendo tra le
nuvole profumate di te
guardando con i tuoi occhi il
mattino
la curva di un cielo che si
lascia interpretare soltanto dai
nostri sguardi
di una luna che
muta l’angolo delle nostre visioni
oggi a muovere la
direzione della complicità di
venere e mercurio
nel gesto di inviarti il
mio bacio e
raccogliere il tuo
sognando di grigio perla come di
bianco e di blu
sfiorando la saliva del
tuo sorriso
cibandomi solo di te di
questi deliri che ci
esaltano
noi che guardiamo al
nostro futuro
mai più senza le nostre parole
che scriviamo direttamente sulla
pelle
andando oltre
amore e passione
continuamente di
pazzia e verità
vincendo sulle incertezze e le
limitazioni del tempo
sulle spiagge dorate e
infinite dei desideri
che pretendono
ormai sempre e soltanto
tra le direzioni delle orbite e il
respiro di stelle e pianeti
l’assoluta complicità dei
nostri corpi
volo
in tua compagnia
planando sulle
nostre valli
dopo secoli di
incroci stellari spesi nelle
nostre solite astronavi
a contare i giorni di
un sole altrettanto splendido
ma che non tiene il
conto delle esplosioni
come adesso che
torno in un sogno
senza l’urgenza di spiccare il
miglior salto
restando nei margini delle
condivisioni di
una eternità scandita dai
consueti quattro venti
come adesso che
sfioro il cielo
cercando la tua luna
seguendone i contorni
rubando il tempo al
resto del mondo
istanti di stati di
grazia
mosse di un uragano che
ci è entrato dentro
perché ci è stato sempre
a riprendere il posto del
trono al centro del
nostro personale paradiso
dove ci specchiamo molto
volentieri
con questa folgorante follia
compagna di scintille e di
splendida unica fantasia
ora che non ho neanche
bisogno di
chiedere perché sei tu a
donarmi il dono migliore
quello che mi fa impazzire nel
corso di tutte le stagioni
quando proviamo i
bacie le carezze e
troviamo la più
completa fusione dei pensieri
noi che sintonizziamo i
battiti dei cuori
ascoltando una musica che
non ha eguale nel segno del
tempo
noi che riusciamo a
raccontarci storie di ieri come
fossero di domani
mischiando i tremori delle
giornate di sempre
con questi abbracci che
vivono di noi tutti gli
istanti di una forza che
ha sfidato la concretezza della
quotidianità
che siamo tornati a
ricostruire tutti i
passi
tuffandoci sempre insieme nei
colori di una pazzia
meravigliosa
che mi possiede
che accetta la
voglia d’esser prigioniero
così mi distendo tra le
nuvole profumate di te
guardando con i tuoi occhi il
mattino
la curva di un cielo che si
lascia interpretare soltanto dai
nostri sguardi
di una luna che
muta l’angolo delle nostre visioni
oggi a muovere la
direzione della complicità di
venere e mercurio
nel gesto di inviarti il
mio bacio e
raccogliere il tuo
sognando di grigio perla come di
bianco e di blu
sfiorando la saliva del
tuo sorriso
cibandomi solo di te di
questi deliri che ci
esaltano
noi che guardiamo al
nostro futuro
mai più senza le nostre parole
che scriviamo direttamente sulla
pelle
andando oltre
amore e passione
continuamente di
pazzia e verità
vincendo sulle incertezze e le
limitazioni del tempo
sulle spiagge dorate e
infinite dei desideri
che pretendono
ormai sempre e soltanto
tra le direzioni delle orbite e il
respiro di stelle e pianeti
l’assoluta complicità dei
nostri corpi
(avevo trovato questo grumo di parole nel corso, difficile e per me complesso, delle mie arterie, che soffrono sempre nello scorrimento del sangue. Un nodo che voleva aver significato degli splendori del sentire, quelli tanto in luce che testimoniano la concretezza dei superamenti degli ostacoli e delle distanze, spesso abissali. Un coagulo che è come una pallottola sparata dal di fronte degli occhi, dove continuo a specchiarmi,stretto nell'abbraccio della più meravigliosa malinconia, quella che mi uccide, esaltandomi nel sogno sublime dell'universo)
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