Scritto da © Franco Pucci - Sab, 03/11/2012 - 08:16
La chiameresti malinconia.
Non foss’altro per il chiarore
che si riverbera tutt’intorno
nell’acqua dai riflessi di piombo.
È così difficile placare mentendo
l’irrequieto andare dell’animo.
Ora s’annuvola, ora s’azzurra.
La chiameresti nostalgia.
Non foss’altro per il profumo
delle prime caldarroste stradaiole
mentre i piccoli sciamano indifferenti
le merendine infagottate tra le gote.
Bruciano tra le dita come ferite
mai consolate e suturate dal tempo.
La chiamerei assenza.
Non foss’altro per l’ultimo pertugio
che ho lasciato aperto nell’anima
e che attende di essere colmato.
Nient’altro.
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