Scritto da © Franco Pucci - Lun, 05/01/2015 - 09:38
1965- li conoscevo bene-
Rame, timide efelidi,
pelle di luna e cinabro
mille e più sfumature
soffocavano il grigio.
Riflesse in quei vetri
di liquido ambrato
-ciglia ammiccanti-
maliziose banconiere.
Della latteria ansante
in quel Luglio torrido
erano cornice esplosiva
di colori alla Van Gogh.
-sì li conoscevo bene-
Un brindisi provocatorio
lui sparì, poi riapparve.
Un mese lacerò il grigio
coi colori di nuova vita.
Lei inchiodò nelle pupille
per lui i colori dell’amore
e i riflessi arsero i timori
-fuochi di luce d’Agosto-
2015- li conosco bene-
E ancora sono qui, appesi
al rimmel che sfuma lento
alle labbra che raccontano
stupite dei colori d’allora.
Gli occhi rivolti al mare, sì!
Nella laguna riflessi rame
e pelle di luna e cinabro
mentre le efelidi scolorano.
Timido intercalare del tempo
declinare dieci lustri d’amore.
Rame, timide efelidi,
pelle di luna e cinabro
mille e più sfumature
soffocavano il grigio.
Riflesse in quei vetri
di liquido ambrato
-ciglia ammiccanti-
maliziose banconiere.
Della latteria ansante
in quel Luglio torrido
erano cornice esplosiva
di colori alla Van Gogh.
-sì li conoscevo bene-
Un brindisi provocatorio
lui sparì, poi riapparve.
Un mese lacerò il grigio
coi colori di nuova vita.
Lei inchiodò nelle pupille
per lui i colori dell’amore
e i riflessi arsero i timori
-fuochi di luce d’Agosto-
2015- li conosco bene-
E ancora sono qui, appesi
al rimmel che sfuma lento
alle labbra che raccontano
stupite dei colori d’allora.
Gli occhi rivolti al mare, sì!
Nella laguna riflessi rame
e pelle di luna e cinabro
mentre le efelidi scolorano.
Timido intercalare del tempo
declinare dieci lustri d’amore.
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