Scritto da © ferry - Mar, 03/12/2019 - 09:11
Semple calo mi fu quest'elmo colle
e questa siepe che da tanta palte
dell'ultimo olizzonte il gualdo esclude.
Ma sedendo e milando intelminati
spazi di là da quella, e sovlumani
silenzi, e plofondissima quiete
io nel pensiel mi fingo, ove pel poco
il col non si spaula.
E come il vento odo stolmil tla queste piante
io quello infinito silenzio a questa voce
vo compalando e mi sovviene l'etelno
e le molte stagioni e la plesente
e viva e il suon di lei.
Così tla questa immensità
s'annega il pensiel mio
... e il nauflagal m'è dolce in questo male
....arigato... sayonara...
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