Eppure dicevamo (*) | poeti maledetti | ferdigiordano | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Eppure dicevamo (*)

 
Getta nella mischia più di un silenzio.
Il silenzio è quella parte di te prima

che ti fosse consegnato il corpo.
È quel verbo antecedente il bigbang, poi
il respiro dà alla voce una mammella.
                        Ricorda che questo
è un uomo, e l’uomo cresce tanto o annoia.
            È pesce e non pesce.
Quella mezzaluna sull’unghia, il rosato
è aggressivo e tagliente.
                        Così ero ieri:
privo di chele, corazzato a dismisura
per filo e per segno.
            L’occhio come ariete
all’assalto di castelli difesi da tempo.
Sono passato in un momento
nello stesso punto in cui avrei dovuto
                        stare fermo.
Qualcuno mi diceva: non sederti sul tetto.
Questo è il lucernaio, qui un dio dimentica
che prende dal sedere il silenzio e
tutti i pesci e non pesci ascoltano solo
figure intere. Quassù niente viene da mare
                        se non sta in piedi.
            Me lo ha detto a lungo.
                        Ha parlato
per difendermi dal percorso. Era sul tetto
un vero inferno in cui tutti espongono brandelli
            di lingue
che fuori dalla bocca si perdono. 
 
 
(*) Ad un amico "polidattilo", al mio "manacer", perché innalzi la soglia della sfiga e si abbassi quella della più prossima fortuna (aver compagno al duol...).

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 1 utente e 6534 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Antonio.T.