Scritto da © Fausto Raso - Gio, 04/03/2021 - 19:46
Tutti i vocabolari consultati (GDU, Devoto-Oli, Gabrielli, Garzanti, Treccani, Sabatini Coletti, Zingarelli, DOP) attestano "tostapane" sostantivo maschile invariabile: il tostapane / i tostapane. Dissentiamo recisamente, anche se siamo consapevoli di attirarci gli strali dei linguisti di gran lunga piú autorevoli dell'estensore di queste noterelle. A nostro modo di vedere ci sono vari tipi di "apparecchi" per la tostatura del pane e varie qualità di pane*, quindi piú "tostapani". Non capiamo, quindi, per quale motivo il sostantivo in oggetto non si possa pluralizzare normalmente secondo la regola del plurale dei nomi composti. Secondo tale regola il plurale dei nomi composti di una voce verbale (tostare) e di un sostantivo maschile singolare (pane) si ottiene cambiando la desinenza del sostantivo: il passaporto/ i passaporti; il parafango/ i parafanghi; il tostapane... i tostapani. Dalla nostra parte abbiamo il vocabolario Olivetti.
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* "Sapere.it", nota d'uso: Il nome pane si usa al singolare per indicare questo alimento in generale; il plurale i pani si usa per indicarne più qualità (i pani pugliesi), oppure le singole forme (ho comprato due pani rotondi, uno è per domani), e inoltre negli altri significati (tre pani di argilla). Questo nome subisce il troncamento in pan nella formazione di parole composte (panforte, pandoro), all’interno di espressioni formate da più parole (pan di Spagna, pan brioche) e in alcune locuzioni (rendere pan per focaccia).
Fausto Raso
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