Scritto da © Fausto Raso - Mer, 16/12/2015 - 01:15
Il 20 novembre scorso scrivemmo, nel nostro portale, che «saremmo veramente felici (e grati) se i responsabili lessicografi del vocabolario Treccani ci spiegassero per quale "misterioso" motivo di ordine morfologico attestano il sostantivo “lungadige” come invariabile, al contrario di lungotevere e lungarno che pluralizzano regolarmente. I tre vocaboli hanno la medesima "composizione". Dimenticavamo. Anche il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, è sulla stessa linea del Treccani». La risposta è arrivata e da "Domande e risposte" del portale Treccani possiamo leggere:
«Non c'è nessun “misterioso” motivo di ordine morfologico. Retrostà a quel tipo di indicazione la presa d'atto di uso prevalente, che hanno, peraltro, riscontro nelle dizioni locali dell'italiano. Ciò non toglie che alcuni dizionari (ma non il DOP, tanto per citare una fonte di particolare pregio) scelgano l'indicazione regolarizzante. Accade, non di rado, che l'uso si faccia beffe delle regolarità. Forse siamo troppo abituati a considerare la tendenza che si ripete, fissata ex post in una “regola”, come una “regola” che sta prima della viva realtà della lingua e deve imporsi, pena matitata rossa o blu del censore di turno. Ah, e perché mai, poi, lungosenna sarebbe invariabile?».
Motivazione che, ovviamente, non condividiamo. Quanto al lungosenna resta invariato per la regola secondo la quale i sostantivi composti di una preposizione e di un nome femminile singolare (riferiti a un maschile) rimangono invariati nel plurale: il lungosenna / i lungosenna (lungo, preposizione; Senna, sostantivo femminile). Dimenticavamo. Nella frase «Retrostà a quel tipo di indicazione la presa d'atto di uso prevalente, che hanno, peraltro, riscontro nelle dizioni locali dell'italiano» qual è il soggetto di "che hanno"? Anche in questo caso saremmo felici di una cortese risposta. Ci piace, comunque, il neologismo retrostare.
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Alcuni adoperano la congiunzione "ossia" con valore disgiuntivo, vale a dire con il significato di "o" e "oppure": preferisci la carne ossia (oppure) il pesce? Quest'uso non è errato, è meglio evitarlo, però, perché può creare ambiguità in quanto il significato fondamentale di detta congiunzione è "cioè" e indica un chiarimento, una spiegazione, una precisazione, significato che non hanno "oppure" e "o".
Fausto Raso
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