Expectations (Vi e` pur sempre un domani) Parte 2 | Prosa e racconti | Carlo Gabbi | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Expectations (Vi e` pur sempre un domani) Parte 2

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PARTE DUE

 

      Per la prima volta , dopo mesi di vita nomadica , sentivo una quite interiore e qualcosa si riaddolciva dentro di me creando un desiderio di ritornare ad una vita meno girovaga  e la necessità di cercare un posto nuovo e diverso non esisteva più. Mi accampai alcuni kilometri fuori del paese vicino alla spiaggia dove solo alcuni occasionali passanti venivano per rinfrescarsi nel mare o nel tentare fortuna nella pesca , ma tutto era nuovamente deserto  in un paio di ore .

      Un giorno camminando lungo la spiaggia notai un cartello con la scritta  “ IN VENDITA “ eretto in fronte ad una rozza abitazione del passato ma che pur possedeva un certo fascino anche se pur sempre aveva perso parte dell’originale splendore con l’accumolarsi del tempo. Al retro dell’abitazione vi era un frutteto con diverse dozzine di alberi di mangos .

      La mia curiosità mi condusse  all’ufficio di vendite immobiliari, quando scesi in paese , dove chiesi di inspezionare quella propietà . “Pura curisità non e’ tempo ancora di mettere radici  “ mi dissi, ma poi trovai che quella rustica sobrietà dell’abitazione centenaria aveva molto fascino. Consisteva in una unica larga stanza dove i muri erano costruiti con larghe pietre di fiume e tronchi di Iron bark grezzamente squadrati con l’acetta . La cucina era separata dalla costruzione maggiore ,ed era praticamente un focolare a legna avente alcune pentole in ghisa di colore nerastro. L’interno era spartano con scarsa mobiglia fatta da qualche semplice atigiano del passato. Completamente in contrasto a tanta semplicità troneggiava in un angolo della stanza un largo e costoso scrittoio di mogano ed una libreria contenente diversi libri dell’epoca passata con pagine ingiallite dal tempo ed odoranti di muschio.

      Mi innamorai di quella superficie levigata e fina della scrivania e fui incapace a resistere oltre alla tentazione di possederla. Institivamente scissi un assegno per il deposito, che consegnai all’agente immobiliare, divenendone così il nuovo propietario .

      La mia vita cambiò repentinamente. Avevo di nuovo un tetto al di sopra di me. Avevo un pozzo con abbondanza di acqua dolce e fresca e possedevo un frutteto con dozzine di alberi di mangos con rami carichi di frutti .

      Mi sentivo orgoglioso della mia propietà. Quei libri della libreria , erano un tesoro raccontando storie nel tempo pionierisatico ed altri ancora narravano dei viaggi attraverso i  mari dalle coste Inglesi con quei eleganti brigantini che spiegavano ai venti, qull’immensità di vele dai loro alti alberi ,che generavano quella veloce corsa sulle spume degli oceani . Quei racconti portavano indietro nell’epoca passata . Storie veramente  affascinanti e misteriose per i tempi odierni .

      Ero nuovamente felice e tutti quei libri e quella meravigliosa scrivania contribuirono a far rinascere in me quel desiderio di scrivere che ho pur sempre posseduto . Le dita potevano scorrere veloci sulla tastiera , capace di creare nuovamente musica per le mie orecchie , mentre le parole sgorgavano come rivoli fuori dal mio animo .

 

      Ebbi modo di conoscere Sera al locale Pub dove mi recavo per una casuale pinta di birra assieme alla cena nelle mie serate di ozio. Sera lavorava in questo posto e la notai per la sua inconsueta bellezza e per quei movmenti veloci nel servire i clienti e sempre donando loro un sorriso smagliante.

      Il susseguente mattino camminavo sulla spiaggia quando fui passato da una persona che correva sul lato bagnato della spiaggia, era Sera che passandomi mi salutò con la mano e mi inviò il suo ‘ Buongiorno ’ in una voce limpida .

      Le risposi subito, anche se senza riconoscerla immediatamente in questo aspetto atletico ed alquanto diverso dal suo modo usuale al Pub locale .

      Sera raggiunse la fine della spiaggia e poi se ne ritornò sempre correndo e quando mi raggiunse di nuovo le feci un saluto con la mano alzata. Nello stesso tempo le chiesi :

“ Perchè non ti fermi per una tazza di caffè a casa mia ? “

     Non sembrò sorpresa dal mio invito  e con un largo sorriso replicò semplicemente 

“ Con piacere .” Ma non mi chiese dove abitassi . In una piccola comunità dove risiedevo ora la gente conosce tutto degli ultimi arrivati .

     Camminammo assieme scambiando alcune frasi di convenevoli sinchè si giunse a casa, dove sedemmo sulla veranda  rinfrescata dalla brezza marina . Sera volle preparare la colazione per entrambi e alla fine con voce pratica soggiunse “ La mia mattinata è libera e se non ti dispiace, vai, occupati  delle tue cose usuali, il tutto quà in giro è una disgrazia ed ha bisogna di una mano esperta di donna per ritornare ad un modo presentabile e lucente .“

     Mi lascio’ completamente senza parole e Sera vedendo il mio imbarazzo aggiunse  :

    “ Sono tua vicina di casa e faccio questo volentieri  per te, purchè non ne diventi un’abitudine. Nell’isola da dove provengo fa parte delle nostre consuetudine aiutarci come vicini e così lo faccio per te nel modo migliore che mi è consentito. “

     Quello fu il principio della nostra amicizia . Con il passare del tempo divenne sempre più indispensabile sia per ciò che faceva e così pure per tutti quei pratici consigli che mi dava.

     Diceva : “ Bisogna rastrellare le foglie cadute sotto gli alberi e bruciarle, il loro fumo acre terrà lontano le mosche del frutto ed i frutti saranno sani. Questo è quanto facciamo nella nostra isola “

    Inoltre zappò vicino alla casa preparandovi l’orto con il commento : “ Il terreno è veramente fertile e l’acqua abbonda nel pozzo, è tempo di coltivare ‘ Dalos e Cassavas ‘ per noi. Questi tuberi simili alle patate, sono veramente deliziosi .”  

     Nei giorni che non lavorava nel Pub cucinava  la nostra cena, e Sera entro’ a far parte della mia vita, e divenni  dipendente a quelle sue attenzioni. Passavamo parecchio tempo assieme  e nelle sere calde  ci confidavamo segreti del nostro passato. Raccontavo a Sera come la mia vita vosse stata rovinata da amare esperienze ed anche lei, mi raccontava di se stessa .

      Sera  mi raccontò: “ Quando vivevo a Suva venni a conoscere uno dei tanti Indiani che vivono là. Ero giovane e Raj era attraente e pieno di attenzioni per me. Non gli chiesi mai di sposarmi, entrambi eravamo ancora troppo giovani e si voleva risparmiare del denaro prima del matrimonio.

      Periodicamente Raj visitava la famiglia che viveva sulle coste orientali dell’isola ed una volta al suo ritorno gli chiesi se non avesse mai accennato ai suoi genitori della nostra relazione e del nostro amore, rispose che nelle loro tradizioni il matrimonio ha una concezione diversa dal modo in cui noi lo vediamo. Disse che  qual’ora il tempo fosse maturo informerebbe la sua famiglia al riguardo. Ma le cose non andarono in questo modo . Rientrò un giorno dalla visita alla sua famiglia e brutalmente mi disse che i suoi parenti avevano arrangiato un matrimonio per lui con una giovane locale e che, lui era obbligato, per rispetto ai suoi parenti ed alle tradizioni del suo popolo, ad accettare questo contratto matrimoniale. Non ero preparata a tali rivelazioni e quello fu il termine della mia relazione con Raj, anche se a tutt’ora non ne sono completamente ristabilita “.

     “ Ma Sera  “ le dissi “ Devi cercare di dimenticare tale esperienza e ritornare alla tua vita .

      So che sarai una moglie meravigliosa per qualcuno nel tuo futuro. Vedi anch’io ho sofferto nel mio passato, ma ora attraverso la tua amicizia e a tutte le attenzioni che mi dai, penso che pur sempre esiste un futuro. Vi e’ pur sempre un domani, purche’ tu abbia speranza e tu possa credere in coloro che ti circondano ! ”                                                                                             

        E Sera rispose: “ Si anch’io ho sogni per il futuro! Un futuro in cui possiamo essere assieme ed uniti in una famiglia. Ma mio caro amico il tutto è ancora prematuro, poiche’ soffriamo ancora per il nostro passato. Non abbiamo ancora  raggiunto la maturità per quel passo decisivo nelle nostre vite. Certamente oggi è ancora troppo presto per tale decisione, meglio attendere. Vi è pur sempre un domani. “

                                                                                       fine

 

 

 

 

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