Scritto da © erremmeccì - Mar, 23/06/2015 - 22:15
Come una barca di carta, un battello ebbro
i miei stessi gesti ho rincorso
sempre in ritardo attraccando
sguardi arbustivi dalle rive,
intrichi di rettili e mangrovie
agguati tendevano al mio scivolare
sulle vie tracciate dall’inevitabilità
delle correnti
e rapide vorticose, talora,
il cielo hanno rovesciato
nell’imbuto degli occhi
…
Ma peggio di tutto
erano le secche,
insidie di sabbia e di piombo,
risucchio verso il fondo
d’irrimediabili desolazioni.
Brezze fresche dal folto
della foresta hanno sempre donato
un bacio di pioggia alle vele, tese
ancora alla meta, gonfie ancora
di aromi e di smanie d’approdo.
i miei stessi gesti ho rincorso
sempre in ritardo attraccando
sguardi arbustivi dalle rive,
intrichi di rettili e mangrovie
agguati tendevano al mio scivolare
sulle vie tracciate dall’inevitabilità
delle correnti
e rapide vorticose, talora,
il cielo hanno rovesciato
nell’imbuto degli occhi
…
Ma peggio di tutto
erano le secche,
insidie di sabbia e di piombo,
risucchio verso il fondo
d’irrimediabili desolazioni.
Brezze fresche dal folto
della foresta hanno sempre donato
un bacio di pioggia alle vele, tese
ancora alla meta, gonfie ancora
di aromi e di smanie d’approdo.
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