Scritto da © erremmeccì - Gio, 02/04/2015 - 14:05
C’è un vaso di gardenie
sopra il tavolo
sottile profumo di tranquille
apparenze
[così, dunque, così dobbiamo scrivere
il canovaccio dei nostri giorni,
con questa penna d’oca intinta
nell’acqua sporca delle menzogne
raccontate a noi stessi]
vento, uragano
perché non spalanchi le imposte
perché non irrompi
e i fogli sconvolgi
di copioni
intrecciati d’amore
e di tralci spinosi …
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