Scritto da © erremmeccì - Gio, 29/11/2012 - 16:43
Nel cerchio di luce
che la lampada proietta sulla parete,
gli acquerelli
dell’artista di strada di Montmartre
la stampa inglese
comprata a Roma,
un inverno di vent’anni fa
e quella
dal passe-partout grigio,
che tanto ci piacque
nel negozio di anticaglie,
là in Trentino...
ricordi di viaggio,
di un tempo sfumato
fra i coinvolgimenti della nostalgia.
Accanto a me
sul tondo tavolino di cristallo
fra gli orologi da tasca
(tutti quanti segnano ore diverse ),
un microscopico volume
dell’ “Inferno” dantesco,
curiosa riproduzione di eterna poesia,
e una piccola istantanea in cornice
che parla di una vacanza passata,
la meno bella,
offuscata da un lutto
improvviso.
Non è vero che
gli oggetti
sono disanimati
inerti
la cassapanca su cui
oggi
ho raccolto
libri
e un vaso
dai colori vivi dell’estate,
custodiva
le trine , i merletti
della nonna
che mai ho conosciuto
di lei ho
lo stesso sguardo
grigio-verde
malinconico,
che una foto in seppia mi rimanda.
Non è vero che
gli oggetti
non hanno un’anima ...
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