Scritto da © erremmeccì - Lun, 24/11/2014 - 14:43
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ciuffi lacustri di canne
rabbia di maestrale
nel profondo
rintronano gli scoppi
dei fulmini
(- dove sei, mamma- ricordi?
ombra fra le tende
braccia che cingono,
calde, un timore
lo placano)
Graffiano il cielo i fulmini
anche ora
graffiano il cuore
niente più è caldo
abbastanza
da poter cingere un affanno
che gela.
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