Scritto da © erremmeccì - Ven, 28/02/2014 - 15:14
e penso
a quante fragili vele
hanno solcato le onde,
sentito gli spruzzi
di quest’omerico mare
“colore del vino”
( nel riquadro dei vetri
sembra ancora lanciare
il suo eterno richiamo)
Gorghi
hanno inghiottito
-urla e fauci
di bestiali Cariddi-
ciurme temerarie
innumerabili schiere
che giacciono
ora
sul fondo,
polvere d’ossa
nutrimento di creature marine…
acquetata
aleggia ormai
la memoria
su questo mare
- lago tranquillo
appare (oh, inganno)
quasi nordico fiordo,
con toni canori
con rombi e mormorii
sempre accompagna
il cadere delle ombre,
il sopraggiungere
ambito
del silenzio.
a quante fragili vele
hanno solcato le onde,
sentito gli spruzzi
di quest’omerico mare
“colore del vino”
( nel riquadro dei vetri
sembra ancora lanciare
il suo eterno richiamo)
Gorghi
hanno inghiottito
-urla e fauci
di bestiali Cariddi-
ciurme temerarie
innumerabili schiere
che giacciono
ora
sul fondo,
polvere d’ossa
nutrimento di creature marine…
acquetata
aleggia ormai
la memoria
su questo mare
- lago tranquillo
appare (oh, inganno)
quasi nordico fiordo,
con toni canori
con rombi e mormorii
sempre accompagna
il cadere delle ombre,
il sopraggiungere
ambito
del silenzio.
*Rivisitazione di un brano già pubblicato su RV
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