Scritto da © Stefania Stravato - Gio, 26/04/2012 - 10:59
sottrae il fiato, il suono
della spina
che oscilla tra i passaggi
di venti
potesse, oh!
il senso nuovo del verdechiaro
disegnarmi nuove geografie
sulle imperfezioni
di mondi, pericolosamente sospesi
a cedersi in dissolvenza
che avremmo da perdere
laggiù, che ormai non credo
al presagio d'aurora
e ti guardo
e a fine giorno, resta
solo, la magnifica arroganza delle vene.
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