Scritto da © michelazanarella - Lun, 16/11/2009 - 10:27
Le mie vene sono fedeli ad una polvere,
ad intervalli urlano cieche,
rovesciano occhi che non conosco.
Nel sudore invito la mente
a fuggire in alto, tra i ronzii di un silenzio
che gioca a respiri crocefissi.
Per una dose
parlo alla morte,
spacco i rami dell'anima,
esalto distruzione.
Torno come un falco
ad assassinare il mio sangue,
a sentirmi uomo, eroe.
Credo di essere felice.
Sazio di droga.
Altri piangono per me.
Sotto un fiore, l'ultima schiavitù.
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