Scritto da © DanyStBlanc - Lun, 19/08/2013 - 13:54
E' muta ora la sera,
e la luna ora l'affresca.
Il manto divin suo
di stelle s'appresta,
ad invocar il calice amaro...
Sopra mille tumulti,
le spade fan scempio,
A tratti discendono a schiere e oltre
il suo limite... fino a denigrar l'elisione sua.
Lo specchio ne disfa e raggira la fiamma.
Poi dopo, le rime sconfessano il gesto
non c'è veglia in fondo al suo precipizio,
e canta il gallo il suo risveglio vermiglio...
Macerie incarto in giochi di pezza e
saccheggi faccio di pochi splendori
fino a debordar oltre misura inquieto destino
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