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Avarizia

Fece pile composte di dieci monete, un piccolo lungo  muro luccicante, e rimase a guardarle, affascinato dai riflessi che nascevano da un raggio di sole  fattosi spazio tra le pieghe dei pesanti tendaggi alle finestre : sembrava quasi che un proiettore le illuminasse, solo loro, in quella stanza sempre perennemente in penombra . Allungò un dito per immergerlo in quella luce, e si accorse con disgusto di quanto quel dito, quella mano, apparissero vecchi e rugosi, così inadatti e indegni ad avvicinarsi a quelle monete : eppure proprio quella mano le aveva lucidate con cura maniacale, le aveva posate una sull'altra a creare quella compatta fila dorata.  Si alzò a tirare le tende e nella luce quasi accecante se le guardò bene, le sue mani : erano mani di un vecchio , pallide, filiformi , le unghie ingiallite, i dorsi costellati di piccole macchie brune . Si stupì chiedendosi da quanto tempo non le guardava - se mai le avesse guardate - se ne passò una sul volto : il tatto gli rivelò che non era sbarbato, e la pelle, poi , sembrava flaccida e cadente . Cercò di ricordare la sua più recente immagine allo specchio, ma insolitamente non ne trovava traccia nella memoria .  In verità non aveva altri ricordi oltre quelli della cura dei suoi tesori che ora, lì , sul tavolo, gli sembravano così insignificanti rispetto la luce che finalmente aveva preso potere nella stanza. Aveva come la sensazione di essersi svegliato da un incubo, e che i residui dello stesso, come cordoni ombelicali che pulsano ancora prima di venire tagliati, lo strattonassero a ritornarci . Gettò uno sguardo fuori dalla finestra : una primavera inoltrata splendeva nel pieno rigoglio di foglie e fiori novelli ... eppure lui si ricordava un paesaggio diverso, brunito e spoglio, non poteva essere passato così tanto tempo .   Cosa gli era successo ?

Riguardò le sue monete : aveva vissuto per loro ?  Prese il sacchetto di velluto scuro in cui le riponeva, con un gesto violento le fece scivolare all'interno sfilandole lungo il tavolo, chiuse il sacchetto e lo gettò in un cassetto - Il vostro maleficio è finito . -

 

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