Scritto da © stellasenzacielo - Dom, 06/05/2012 - 13:34
Il tempo è un pennuto
dagli occhi di fuoco,
divora le nostre carcasse
come un avvoltoio.
Il suo sangue scorre veloce,
quella lingua si infila sinuosa
tra questi scarti
[sorpresa, uno sterpo di me];
Canuto Caronte abbassa il pugnale,
stasera
i tuoi occhi di gatto trucidatore
paion due nuvole,
stasera
sei un sicario scialbo
dalla nuca di bimbo.
Trascini con te, vecchio storpio,
la lama della vita
e il ghigno della morte.
I più sinceri complimenti,
gazza ladra,
canaglia di periferia,
non sarà facile riavermi indietro.
Rovereto, 6 maggio 2012
Caterina Manfrini
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