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Emma

 
. Sì, come vedi sono venuto, Emma. Sì, mi sono meravigliato dell'invito. Dopo tutti questi anni? Pensavo tu non ricordassi più e ... Perché io, in questa dolorosa circostanza che m'hai detto?
Poggiava il capo di capelli platino, su dei cuscini azzurrini e anche la biancheria del lettino era in tinta a fiorellini. Una degenza in clinica di prim'ordine che le competeva, date le sue risorse, un posto famosissimo in città, per lusso ed efficienza.
I lineamenti ancora bellissimi “da virago”, come scherzavo io, rispecchiavano l'animo forte ma dolce, delicato e sensuale, virile carnale a volte, ma ora solamente pallidi, lividi avrei detto, non a lei. E le labbra asciutte, non le era mai piaciuto il rossetto, di quella bocca grande tra le guance asciutte, erano ancora bellissime. M'accorsi di stare divagando, di rincorrere ricordi adesso inopportuni, forse.
. Quando arriva la fine, inevitabilmente ripercorri sentieri della vita passata, disse con un filo di voce, non debole, sommesso quasi per scusarsi. E' stato bellissimo tra noi, tanto che non l'ho scordato mai e sebbene la vita ci abbia diviso, quell'amore è il più bello che abbia mai vissuto.
. Emma – dissi anch'io a bassa voce – mi lasciasti per un altro amore, irresistibile dicevi ed io non potetti che farmi da parte, anche se mi difesi, per un po'. Mi dissero in tanti che eri felice...che giravi il mondo con il nuovo amore...che con quello avresti voluto finire, nella vita. Cosa non è andato bene, perché non è qui ora?
. Era diverso, avrei potuto cavalcare l'universo, ma quella cosa... bellissima e insieme dolorosissima, mi squassò. Spero m'avrai perdonata, non potevo tenerlo, allora pensai sarebbe stata la fine di tutti i sogni miei. E' vero ho fatto una vita frenetica, subito me ne resi conto, anche per cancellare quel ricordo che m'angosciava e ancora m'angoscia. E mi cambiò tanto da portarmi a quell'amore che sai, quello che doveva aprirmi un nuovo paradiso. Ma quando ho pensato a chi avessi voluto a tenermi la mano nel momento d'andar via da questo mondo, mi sei venuto sempre in mente tu e nessun altro.
. Ho trasferito l'amore che avevo per te su Vittoria e ora, disperatamente, la lascio sola. M'ama anch'ella, ma il suo amore manca di qualcosa per confortarmi in questo momento e nel prossimo che viene. Tu sei quello con il quale ho un debito di sangue, per una creatura mai nata a causa mia, ma che sarebbe stata nostra e questo, se non è pazzia, mi fa sentire te come l'unico dal quale voglio essere accompagnata, fin sul treno che mi porterà via. Chiedo forse troppo e senza remore, perché ormai...
. Sono commosso e stranito, devo dire e provo una emozione indicibile. Gli anni trascorsi sembrano qualcosa di alieno, in questo momento. Imbarazzo, ecco cosa provo, imbarazzo che non so spiegare né spiegarmi.
. Vieni vicino e baciami, un'ultima volta, come ci siamo baciati tante volte, mi sussurra, non voglio un bacio di addio ma di appassionato benvenuto. Accompagnami coi baci come ti dovessi mancare, ma che senta che posso già tornare.
. Baciami, baciami ancora...che se m'hai perdonato per tutto ciò che è stato, tu sei la mia Vittoria nella vita.
Mi chinai su di lei, poggiai la bocca sulla sua. Lei chiuse gli occhi su un lungo flebile sospiro e volò via, in silenzio, portandosi con sé un po' di me.

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