Scritto da © Bowil - Mar, 22/12/2020 - 10:36
Abissi
A levante si direbbe:
baratro augusto
ricco a paure e mistero
spende di gusto.
Ma a stretto avviso a ciotola s‘astringe
nel buio totale la luminosa idea
e al di là della vita l’altro contratto.
Disperazione il contatto
tra novità, ancor priva di nome
cognome, tasso tecnico
e fantasia prolifica
profili di realtà accatastate
sotto la fitta coltre delle scoperte.
Da Calpe e Abila a porte aperte
si era estesa all’orizzonte
appena oltre
le colonne d’Ercole.
Mentre tuttora attuale
è croce verticale.
Esempi di spaventosi maelstrom
trascendenti il tempo
e tempie martellanti
buchi neri, scellerati steep
anche in - challenger deep -
oceanica fossa, lieve discesa
sottopelle, di questa grande crosta.
E l‘uovo in piedi approccia ritto
vuol sostenere la tensione
di quel milione di pensieri neri
dove nulla può, nemmeno la luce del sole
ci si tuffa a capofitto.
Rarefatto l’occhio schiuso vede altro
come ogni anima rinchiusa in se
che tutto, giù nelle foibe
a piene mani spinge
fortificando il forziere
delle proprie fobie.
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