Scritto da © Barbara de Haviland - Lun, 06/04/2015 - 11:40
Ecco ho la bellezza intorno, la gioia nel ventre
il profumo dei peschi, il sole antico nelle ginestre.
~~~
Un sole infiammato che cadeva lento a picco sull'orlo dell'orizzonte
antico e curvo come i pavimenti delle chiese
e mi tornavano a mente gli sguardi persi nei funerali
come giochi di memoria atrofici sperduti negli abissi.
Buie tempeste sbraitavano e violavano acute la mia solitudine.
Cercavo atmosfere di gioia negli spazi della fantasia
nella realtà trovavo, invece, disperazione senza sponde
Deve pur esserci qualcosa di nepente che mi sfiori!
E tornavo ad agitare ogni pensiero nella speranza di un appiglio estremo.
Nessun segno di Asraele, nemmeno uno.
il profumo dei peschi, il sole antico nelle ginestre.
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Un sole infiammato che cadeva lento a picco sull'orlo dell'orizzonte
antico e curvo come i pavimenti delle chiese
e mi tornavano a mente gli sguardi persi nei funerali
come giochi di memoria atrofici sperduti negli abissi.
Buie tempeste sbraitavano e violavano acute la mia solitudine.
Cercavo atmosfere di gioia negli spazi della fantasia
nella realtà trovavo, invece, disperazione senza sponde
Deve pur esserci qualcosa di nepente che mi sfiori!
E tornavo ad agitare ogni pensiero nella speranza di un appiglio estremo.
Nessun segno di Asraele, nemmeno uno.
Mi sono rannicchiata in quel letto freddo in attesa, poi
ho alzato le spalle ho fatto scivolare il collo tra le spire di una corda
e ho dormito con un sapore aspro di eternità sotto il cuscino
~~~
Ora sono lì, magnifiche a galleggiare in un cielo di vetro, le lune
in mezzo a piccole e arruffate nuvole di neve
ho alzato le spalle ho fatto scivolare il collo tra le spire di una corda
e ho dormito con un sapore aspro di eternità sotto il cuscino
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Ora sono lì, magnifiche a galleggiare in un cielo di vetro, le lune
in mezzo a piccole e arruffate nuvole di neve
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