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Apatia

 
 
Ho incontrato ciò che è rimasto del mio equilibrio mentale e, purtroppo, sono giunto alla frutta…In questa serata ciò che sento non si può esprimere. L’unica lingua che mi è restata si stempera nel fluido inconsistente che scorre nei miei muscoli. Non potrò, forse, certo aggraziare sorrisi, perché quelli non hanno più forza, non cercherò neppure il corvo che alberga attualmente nel mio cuore, perché è risaputo che questi uccelli si nutro di anime senza colore, non ricercherò nemmeno l’aiuto di chi non sa scegliere dove guardare, tanto non mi guarderebbe neanche se supplicassi…Sono stanco, stanco di lodarmi per azioni che, se osservate con lenti potenti, apparirebbero ugualmente squallide. Mi piacerebbe volare, volare con ali di pensiero…in luoghi dove l’inconsistenza corporea fosse vincolo per tutti, mi piacerebbe ancora baciare con sagacia maestria e in quell’atto così istintuale ritrovare le stelle che un tempo raccoglievo per riporle nei tuoi seni così procaci e di conoscenza…Ed invece mi devo limitare a gustare un povera caramella al miele, che mi supplica di non terminarla. Solo a questo pensiero così freddo, cioè d’essere il carnefice di tale dolciume, il mio cuore percepisce una pulsione, resa immediatamente vana dalla tenebra che c’è in me…Sto diventando sempre più recalcitrante verso l’indifferenza di chi si erge a paladino dei sentimenti, ma poi quando deve mettere la passione per il prossimo, scappa senza ritegno…Che squallore. Da questa notte così fredda, seppur inserita in una volta cobalto di agosto, il mio acume silenzioso non si prostrerà più per un tozzo d’umanità, troppo spesso elargito come un cesto di stelle incatenate al pattume che circonda il mio pensare…Sparirò senza lasciare traccia, mi farò fagocitare dalle braccia di un amore che non ha gambe, né arti per avvolgere e né pulsioni ricolme di risentimento mal celato…Ritornerò nell’inquietudine di una vita fatta di rinunce….A voi il destino ha riservato il pianto…ormai io non ho più lacrime….
 
 

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