Scritto da © Antonio Cristof... - Dom, 30/03/2014 - 07:30
C'era un'ombra nella mia vita
che avvertivo ai cinque rintocchi..
Era vana, indecisa, smarrita
e vedeva senz'avere occhi.
l'avvertivo nel punto che muore
la notte, nell'ora che scocca
con il fremito del batticuore,
e parlava senza muover bocca.
Dal di fuor si sentiva un lamento,
una mamma cantava a un bambino.
Era un canto portato dal vento
da un borgo montano vicino.
L'ombra era di me un riflesso
dentro il buio d'uno specchio di fronte.
E al suo dir rimanevo perplesso
per cocenti parole ormai conte.
Mi chiedeva semmai conosciuto
io avessi un amore sincero,
poi faceva col capo un saluto
e tornava nel buio più nero.
Ed allora in silenzio restavo
ed ai nomi di cento ragazze
conosciute pensavo e pensavo
Rimanevo come statua di creta,
pensatore di primo mattino
ed un raggio che parea di seta
rischiarava il mio bel posticino
Tanti nomi balzavano in mente!
Uno solo però giunse in fretta.
Era uno e sicuramente
era quel di mia moglie Antonietta.
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- Blog di Antonio Cristoforo Rendola
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