Le guerre private - di Otello, moretto de Roma - | Prosa e racconti | Antonio Cristoforo Rendola | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Le guerre private - di Otello, moretto de Roma -

FIRMATO: Moretto
A chi se crede che le guerre li fanno li Stati, io glie devo subito da risponne: no! Le guerre so’ ‘n fatto privato de li Capi de Stato. Mo’ voi che avete studiato me ‘mparate che in passato nce so’ state sì de guerre, ma quanne de queste se so’ fatte pe li ‘nteressi de un popolo? A Comincià da li antichi romani che annavano a bellicà de qua e de là, perché li vari Imperatori se dovevano procurà l’oro pe’ s’arricchì e il ferro pe’ difenne le loro ricchezze. Dico: ma ve rennete conto don Giulio Cesare che ce annato a fa in Gallia? E li altri che so’ annati a fa in Africa e in oriente? Pe’ l’oroooooo!
Venimo poi più in qua, alle crociate. Che secondo voi li europei se so’ annati a fa diecimila chilometri su le carrette e li cavalli pe’ annà a liberà il Santo Sepolcro? So’ annati perché sapevano de trovà oro, gioielli e altre ricchezze de ogni specie! Altro che Sepolcro! E Napoleone? Perché, secondo voi, se ne annò in Egitto? Pe’ le ricchezze! Altro che ideali de fraternitè e legalitè!  Mo’, ditemi voi, tutte ‘ste ricchezze conquistate da li romani e da li altri, dove annarono a finì? Ve lo dico io: nelle saccocce de li potenti. Oggi le cose so’ un pochettino diverse. Allora, nell’antichità e nel medioevo, tanne cose nun se sapevano, o a sapelle erano veramente in pochi. Oggi ci sta la televisione, la radio, ci sono li giornali che tengono allerta i mass media. Oggi nun se’ po fa ‘na crociata giustificannola con la liberazione del Santo Sepolcro, perché nessuno ce crederebbe. Allora, oggi se hanno da trovà scuse più forti, più credibili. Tanno pe’ comincià se hanno da comprà le televisioni e li giornali in modo tale che quest’altri te fanno vede’ e crede’ quello che vonno li loro padroni. Poi bisogna ‘nventarse la scusa della guerra contro il terrorismo pe’ toglie de’ mezzo quell’altri marpioni de’ Saddam Husseinne e Gheddafi E già perché li americani vonno che in medio oriente ce sia la democrazia pe’ potè meglio fa’ i loro interessi. Er Saddamme, che democratico nun lo era per gnente, nun faceva al caso loro. La democrazia che vonno li americani è quella israeliana. Vallo a dì alli palestinesi: “Ahò, ma lo sapete che li carri armati de’ israele so’ democratici? E pure le bombe che ve buttano su la capoccia so’ democratiche. A proposito de le bombe, me piace sentì quanno dicono che su questo tale paese o su questo tal’altro posto so’ state sganciate bombe intelligenti. Ma che? Forse scanzano le donne e i bambini o tutti li innocenti? Io diche che se fossero veramente intelligenti, ’ste bombe, ’na volta sganciate, dovrebbero ritornà dal mittente. Me faceva ride poi er Berlusca quanno diceva che l’Italia doveva asseconnà  i propositi de Bushe (v’ho ricordate? Quello che se gnappava le scarpe in faccia) e lo scimmiottava sentenziando:- Dio, salvi l’America! -. Aho, Berlù, qua è il caso de dire: - Dio salvi l’Italia! - E la salvi da tutti quelli che pe’ fa le cose loro so’ annati a fa le cose de’ Stato.
Mo’ demo nel ddumilaetredici. Diciamo che, a parte sei, settemila morti, nun ce so’ state guerre particolarmente importanti da segnalare, se nun volemo chiamà guerre l’abbattimento de le due torri a Nuova Yorke, la ritorsione americana in Afganistan, l’intifada e la faida israele-palestinese, la rivoluzione egiziana e qualche massacro in centro Africa che mò in ‘sto momento me sfugge.    Allora che cosa ce dobbiamo augurà? Auguramoce che le prossime bombe, quando caleranno, saranno tanto intelligenti da non scoppià! Auguramoce che la Corea, invece de fa la bomba atomica, continui a produrre giocattoli per bambini a basso costo e continui a sfruttà li minori per la fabbricazione de’ palloni di calcio! Auguramoce che Obama righi sempre dritto. Auguramoce pure che Berlusconi se ritorni a occupà solo de’ calcio e de’ televisione. Ed, infine, signori miei, auguramoce de’ sta bene, anche se in mezzo a tutto ‘sto squallore me pare un poco difficile riuscire a navigare.
 
 

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