Don Rocco Padovani il morto
Camillo
I villici convenuti
Raffaele il fattore
Anella sua moglie
Marita vicina di casa
Zio Mattia eccentrico 60enne
Alberto loro figlio
Matilde sua moglie
Tutti gli specchi sono ricoperti da drappi neri e le imposte sono socchiuse rendendo l’ambiente scuro e spettrale.
L’alzarsi del sipario è accompagnato da una solenne marcia funebre, finita la quale Camillo si alza dal letto e, togliendosi la “scolla”, parla ai presenti.
Camillo Allora? Avite capito tutte cose?
Camillo Nonsignore! Non sono io il morto.
Camillo Ah si? Vediamo…Chi t’è morto?
Camillo Cretino!!! Devi fare finta che ti è morto don Rocco, il padrone. ‘Stu fatto cu cafone ignoranti come voi non so come andrà a finire! Allora, sapete bene che questa è tutta una finzione organizzata da don Rocco per beffarsi dei parenti napoletani, quindi, quando questi arriveranno da Napoli, tu Rafè griderai:- Marò, m’è morto ‘o padrone!- Hai capito?
Camillo Si, è morto S. Pasquale Baylonne, ‘o protettore tuoio! Devi dire padrone, no patrono. Tu, invece, Bastià, devi dire:- Il signore dà, il signore toglie…
Camillo E nun te ‘a ‘mbruglià! Pecchè si te ‘mbruoglie il padrone non ti paga. Lo dico a tutti: Non vi imbrogliate si no ‘e soldi manco co’ binocolo ‘e vedite! Tu, invece, Catiè devi dire:- So’ i migliori che se ne vanno!
Camillo Morene! Ma tu ti salvi: sei il peggiore! Ma è possibile che non capite niente? Don Rocco ha organizzato il proprio funerale qui a Roccagloriosa per vedere il comportamento dei parenti napoletani. In un primo momento li aveva nominati nel testamento, ma poi si è chiesto:- Ma perché quei fetenti che mai mi hanno pensato devono beneficiare delle mie sostanze? Così ha cambiato tutto.
Camillo Embe? Voce ‘e popolo voce ‘e Dio! Dunque, Anè, tu dice:- ‘Nu piezzo d’ommo ‘e chella manera!-
Camillo Si, ha piscato nu cefalo! Lo devi dire con moderazione, con tristezza, quasi piangendo:- Nu piezzo…sigh…d’ommo…sigh…’e chella…sigh…manera…- Capito?Anella Avaggie capito:- Nu pezze de ommo de chella manera…sigh,sigh,sigh…tre vote sigh.-
dominis, domni domino
et luce et ei
amen[1]
Camillo Benissimo. (Chiama verso l’esterno) Don Rocco, noi siamo pronti.
Entra don Rocco. E’ il personaggio più ricco e stravagante di Roccagloriosa, dalla faccia simpatica caratterizzata da un paio di baffetti alla Gable. Veste completamente di nero.
Camillo gli fissa intorno al viso la scolla.
Camillo State un amore! Signò, voi, però, mi parete il ritratto della salute. –ci vorrebbe un po’ di cipria…
Rocco Allora, brava gente? Ve li volete guadambiare questi quattrini?
Tutte le donne intonano subito la preghiera per dimostrare che hanno capito.
Tutte le donne
Requie materna
luce pepei
requie schiatta in pace
Rafele Marò, è morto ‘o ladrone! E conghe li megli che nun se sape addove vacene…
Sebastiano Il Signore dà, il Signore togni.
Sebastiano Ma io manco lu conosco!
Entra Camillo di corsa col vasetto della cipria.
Rocco (solleva per un attimo il capo) All’ossa vosta donn’Anè!
Nicoletta I parenti napolani di don Rocco Padovani so venuti da lontani.
Da un’altra marcia funebre. Ognuno, passando, si ferma davanti al “morto” per ossequiarlo, chi col segno della croce, chi toccandolo, chi baciandolo. Ultimo della fila è zio Mattia che depone ai piedi del defunto un piccolissimo fascetto di fiori.
Nicola Abbiamo diviso la spesa.
Nicola (pensando che sia stato zio Mattia a parlare) Che hai detto?Mattia Io??? Niente!
Nicola Impossibile! Per fortuna è morto. Ehm…intendevo dire purtroppo…
Tutte le donne
dominis, domini
et luce et ei
amen.
Anella ‘Nu piezzo de chella manera! Sigh, sigh, sigh.
Rafele Mo me scordavo…Marò è morto ‘o padrone!
Tutti i villici applaudono.
Camillo Scusate, signò, nessuna farsa. Questo è dolore vero. Nun ‘o ssanno fa buono, ma è dolore vero!
Nicola Avicino?
Alberto Però fa impressione ‘stu morto!
Alberto (pensando che a parlare sia stato il padre) Prego papà?
Alberto Perché faccio impressione?
Alberto Ecco l’eterna diatriba che c’è tra padre e figlio! L’atavico male di ogni famiglia: le dispute tra figli e genitori. L’enorme cozzo! Voi villici, cozzi ne tenete?Anella None, sule congelate.
Alberto Ma che avete capito? Io parlo di diatribe. Diatribe ne tenete?
I villici si guardano tutti in faccia poi Sebastiano esclama
Sebastiano Non ne ausiame…
Marita Maritemo nun face autre che dicere cazzate!
Alberto Dunque vedete? Mio padre, senza motivo, mi ha offeso.
Alberto Che faccio impressione.
Camillo Anè, non dire scemenze.
Camillo Lasciamoli esternare. Tutti fuori, via!
Camillo Esternate a via ‘e fora!
Tutti i villici escono seguiti da Camillo.
Alberto Esterniamo?
Nicola Tirchio!
Matilde Maiale!
Alberto Merdaccia!
Serena A noi interessano i depositi bancari.
Matilde (credendo che a parlare sia stato zio Mattia) ‘O ssape zio Mattia ‘o vvì!Mattia Io? Io nun sacce proprio niente!
Mattia Ma io non ho proprio parlato!
Matia E può darsi.
Mattia Sciocchina, non sai che i morti, dopo morti, hanno delle contrazioni nervose?
Mattia Ecco! Avete sentito? Ha avuto ‘n’ata contrazione!
Mattia E si vede che questo ha avuto ‘na contrazione vocale…
Serena Ma finiamola con queste sciocchezze e pensiamo alle cose serie. Sei sempre stato un maiale. Mi toccavi eh?
Serena Eh? Ehm…si…mi toccava sempre a me andare avanti quando c’era un pericolo! Rocco, sei un verme!
Rocco di scatto apre gli occhi e Serena lancia un grido.
Serena Ahhhhh! Ha ‘rapute ll’uocchie!
Rocco Sì bella tu!
Alberto Calma, calma! Quando la finiremo di impressionarci, forse verremo a capo di qualcosa…
Serena Ed ha aperto pure gli occhi…
Alberto Ma qua’ contrazioni? Siamo vittime di una psicosi collettiva. Quindi calmiamoci e ragioniamo: puo essere che zio Rocco, che è morto, ha parlato?
TUTTI No!
Nicola A me, da altra fonte, risulta che poi lo voleva cambiare…
Matilde Dalla fonte che so io risulta che i servi beneficheranno anche loro dell’eredità.
Matilde Un’altra fonte dice che i due sevi beneficheranno pure loro.
Alberto Signori miei, questa seconda copia del testamento deve sparire!
Alberto A costo di mettere sottosopra la casa, la troveremo!
Nicoletta La femmina songo me.
Nicola Capiamo tutto!
Serena Si capisce!
Nicoletta (A zio Mattia) Scusate, ma che cosa avete capito?
Nicoletta (Agli altri) Che si capisce?
Nicoletta Signò, io ammuina nun ne aggio mai fatta!
Alberto Eh, sta screvenne ‘a lettera commerciale!
Alberto Voi siete stati nominati…
Serena Pure doppo morto?
Nicoletta Anima e corpo…
Camillo Sta ‘ncopp’’a culunnetta.
Camillo ‘O testamento sta ‘ncopp’’a culunnetta.
Camillo Va be’, come volete… (poi a parte a Nicoletta) Abbiamo organizzato il fatto in modo tale che possano facilmente trovare il testamento. Poi sai le risate quando lo trovano! Ma questo non mi crede. Licenziamoci.
Camillo Cretina!Licenziamoci vo dicere iammencenne! (ai parenti) Signori, se permettete, prendiamo licenza. Ci ritiriamo di là e vi lasciamo al vostro dolore inconsolabile.
Nicoletta Vi lassiamo nell’immensità!
Camillo e Nicoletta escono.
Nicola Mo diamoci da fare. Chi sa addò l’avrà nascosto il testamento
Nicola (pensando ancora che a parlare sia zio Mattia) Ah, ma tu sì nu scostumato!
Nicola Tu, si, tu! Ti ho sentito sai!
Marietta Invece di perdere rempo, cerchiamo. Deve essere in questa stanza.
Alberto Io guardo nell’armadio.
Nicola Io mi faccio il ripostiglio.
Mattia Io me faccio nu panino c’’a mortadella pecchè tengo fame.
oggetti diversi, ma certamente non il testamento che è li sul comodino bel bello in evidenza. Allorché rientra il buon servo Camillo, tutti si fermano improvvisamente e fingono ad indirizzare al morto frasi di circostanza uguali a quelle preparate dai villici.
Alberto Pare che dorme. Nu piezzo d’ommo ‘e chella manera!
Nicola I migliori se ne vanno!
Le villiche rimaste fuori, credendo di dover intervenire, attaccano.
Requie materna
luce pepei
requie schiatta in pace
Matilde Aiamo affranti dal dolore!
Camillo Comodi, comodi siore e siori che lo spettacolo va a cominciare!
Tutti seggono, meno Mattia che non trova posto.
Camillo Posti in piedi siore e siori. Ma domani si replica!
TESTAMENTO
Alberto Li conosciamo… (Continua a leggere)
lo stesso”
Alberto Ma come faceva a sapere che io avrei detto: - Li conosciamo-?
vi ricordate quando ero un miserabile?”
Alberto “Vi ricordate quante volte ho bussato alla vostra
Matilde A noi il campanello non funziona…
Alberto (sempre leggendo) “E tu, zio Nicola, che dicesti quando mi sono operato al rene”?
Nicola Non mi ricordo…
Alberto
Matilde? E Serena? Sapete che vi dico?”
Tutti Che ci dici? Che ci dici?
Rocco si alza dal letto
Rocco Andate a morì ammazzati!
Raffele Che spasso!
Catello Io stavo schiattando!
Camillo E che è?
Camillo Ah! Ava Gardener!
Alberto Certo che no! Ci faremo sentire attraverso i nostri legali! Abbiamo un pool noi!
Escono tutti i parenti.
Nicoletta Che faccio? Metto la tavola?
Nicoletta Ha ditto che tenene ‘o pullo…
Rocco E pigliati pure questo! (gli da un calcio nel sedere).
Rocco Sono morto no? Contrazione nervosa!
[1] Naturalmente si ratta del Requiem deto in modo maccheronico
- Blog di Antonio Cristoforo Rendola
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