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La prima volta non si scorda mai! -di Saverio Palluotto, poeta maledetto-

Eh, si, brava gente, la prima volta non si scorda mai!!!
 
Pensate che,  siccome abitavo vicino allo stadio di Fuorigrotta, la prima volta che ci “andò” tenevo neanche sette anni.
 
La partita era  Napoli – Bologna  e io uno stadio all’interno non lo avevo “angora” visto, tanto che mi pensavo che tenesse l’erba grigia e le strisce rosse.
Era il 1955 e a quell’epoca neanche la “televisiona” tenevo, ma a “malapene” la”Ratio” da dove usciva la voce di Carosio.
Ma, insomma, per non tirarla troppo a lungo, la partita cominciava alle 14,30, ma io, preso dall’”asia” e dalla frenesia, mi presentai davanti alle porte della curva A alle 10 del mattino.
Un carabiniere mi disse:
 
-Guagliò, ma addò vaie a quest’ora? A fare le vongole?-
 
E io, nella mia “sgongertante” innocenza “rispuosi” che andavo invece a vedere la partita e, anzi, gli chiesi se c’era qualche fontanella dentro il campo, casomai tenessi “seta.”
-No. fontanelle non ce ne sono . – mi rispuose fermamente il carabiniere che era a cavallo e  questo cavallo teneva un culo enorme che si fondeva in” tuttuno” con quello del carabiniere.
Allora decisi di comprarmi qualcosa da bere poi durante la partita, così alle 10,25 del mattino mi recai nel mitico bar Lipardi del mitico rione Lauro (conoscete? No? Eppure so mitici) e mi “accattai” una mitica gassosa “Arnone”. Eh, mitologia!
 
Ma, però, siccome pensai che dopo nello stadio non avrei avuto certo a disposizione un “ cavatappo”, me la feci pure aprire.
 
Era una bella giornata di sole, faceva caldo, in cielo non ci stava una nuvola e la gaia atmosfera mi suggerì la poesia “sequenta”…
 
‘O SOLE NUOSTO
 
(All’inizio vi potrà sembrare  copiata  ma poi vedrete che non è così)
 
Che bella cosa è ‘na jurnata ‘e sole,
‘n’aria serena doppo ‘na tempesta…
 
(Aspettate e vedrete che non è copiata)
 
E l’aria fresca pare già ‘na festa.
Che bella cosa è ‘na  jurnata ‘e sole!
 
(Mò cambia, ecco la sostanziale diversità)
 
Ma chistu sole, cchiù bello ohi neh,
‘o sole nuosto, sta in fronte a nuie….
 
(Visto?)
 
Si deve capire! Dicono che la mia poesia è di “Ermete” (che poi chi era ‘sto tale manco lo so).
Insomma alle 13, finalmente, io e le gassosa calda e sfiatata “barcammo” le porte dello stadio. Marò che sensazione vedere per la prima volta il San Paolo che allora era “incontinente”di ben 80.000 spettatori. ‘Na cosa fa – vo – lo – sa!
 
Alle 13,50 non ce la facevo più ad aspettare e cominciai a “tozzoliare” col gomito uno che si era seduto vicino a me. Era basso e grasso, con un naso a peperone e teneva un solo capello in testa che ogni tanto si allisciava con la mano:
 
-Signò, ma quando comincia la patita?-
-Ale 14,30 spaccate.-
-Chi?-
-Chi che cosa?-
-Chi spacca?-
-Ma che dici, guagliò?-
-Io? Voi avete detto spaccate…-
-Eh 14,30 esatte…-
-Sicuro?-
-Sicurissimo!-
-E si se fosse fatto male qualcheduno nello spogliatoio..?-
- Chi si è fatto male?-
-Vinicio.-
 
Il mezzo scemo non “capette” che la mia era un’ipotetica domanda e disse ad uno seduto accanto a lui dall’altra parte:
 
-Amico, lo sapete che si è fatto male Vinicio nello spogliatoio..?-
 
Mi dovete credere se vi dico che in 5 minuti si “spansa” la voce per tutto lo stadio che Vinicio si era fatto male negli spogliatoi, ma non si sapeva il perché ed il come. Chi ipotizzava che si era “appiccicato” con Pesaola, chi diceva che Pivatelli (centrattacco del Bologna) gli aveva messo uno sgambetto per dispetto, chi affermava che aveva avuto un attacco di dissenteria.
 
E a proposito di dissenteria, alle 14,25 tenevo tanta di quella “seta” che mi misi in bocca il collo della bottiglina per  “bevere” tutto di un fiato, ma oramai la gassosa era talmente calda e sfiatata che la spruzzai tutta sul naso a peperone del mio vicino.
 
14,25. l’altoparlante annunciò la formazione del Napoli:
 
-Bugatti, Comaschi. Greco II°, Posio, Beltranti,Morin, Brugola,Sentimenti,Vinicio,Del Vecchio, Pesaola…-
 
Meno male, Vinicio c’era…
 

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