Scritto da © Antonio Cristof... - Dom, 02/06/2013 - 04:33
Brano tratto dal mio romanzo "La casa dello specchio" di cui vedete a destra la copertina
- E’ lo specchio, le dico! – Urlai a Salvetti che mi guardava incredulo e sbalordito.
Dall’esterno si udì la voce di uno speaker di un telegiornale che annunciava:
“ Tre esplosioni sono avvenute alle diciannove e quindici, ora italiana, a Dahab, cittadina turistica del Sinai egiziano. Secondo fonti non ufficiali i morti sarebbero almeno trenta e i feriti circa centosessanta, molti dei quali in condizioni critiche…”
- Lei non sa, dottore. - aggiunsi – Non può capire! Questo specchio sta condizionando la mia esistenza e quella di mia moglie. Forse anche il mio incontro con Anna è stato voluto da lui…Forse anche il suo con mia moglie…-
- Lei vorrebbe darmi ad intendere che lo specchio che ci sta di fronte ha potuto influenzare le nostre esistenze?-
Ha programmato tutto per il suo fine: catturare le nostre anime!-
Ero disperato. Avevo la quasi certezza che Ada, non so come, fosse entrata nello specchio allettata da visioni ingannevoli come già era avvenuto in passato, quando insieme vedemmo proprio in quello specchio un bambino.
Salvetti, incuriosito, si mise ad analizzare minuziosamente il mobile.
- E’ un’opera che sa di gotico, – disse – ma, a parte lo stile lugubre, non ci vedo alcunchè di strano. Dovremmo cercare di capire se Ada è stata qui. Prima di tutto, come può essere entrata? -
- Ha le chiavi. Non ho mai cambiato la serratura.-
- Bè, guardiamo un po’ intorno…-
Girammo per l’intera casa alla ricerca di qualcosa che potesse indicarci l’avvenuta presenza di mia moglie, ma per quanto cercammo, non riuscimmo a trovare neppure un solo indizio. Tutto giaceva nel solito disordine, c’era ancora in terra il libro di Stocker aperto in una pagina. Salvetti, dopo averlo involontariamente calpestato, lo raccolse e lesse:
“Sarà un bel vedere il giorno del Giudizio Universale, quando tutti i morti risorgeranno dai sepolcri e si trascineranno dietro le loro pietre tombali per certificare a Dio quanto erano buoni!”
- Vedo che le sue letture sono particolari. Non sarà mica rimasto suggestionato dal contenuto di questo romanzo? “Dracula” è probabilmente il più importante romanzo gotico ed è a questo che si deve l' affermazione del "mostro" più affascinante dell' immaginario horror...-
Mentre mi parlava, su un muro alle sue spalle si materializzò lentamente un’ombra.
-..La figura del vampiro bello e dannato ha infatti mietuto proseliti in tutto il mondo…-
Dapprima era piccola ed informe, poi, piano piano cominciò ad espandersi fino ad occupare l’intera parete.
- …Ciò che rende immortale Dracula è l'intrinseca sessualità che vi è nella "nutrizione" del vampiro, cioè nel suo atto più mostruoso…-
Man mano prese le sembianze di un mitologico centauro con il corpo di un mostruoso cavallo. Sul torso umano aveva un’orrenda testa cornuta dalla quale fluiva una lunga criniera. Sebbene fosse solo un’ombra, i suoi occhi erano di fuoco e scintillavano di furore. In quello sguardo mi persi e fui ignaro testimone di frenetiche galoppate in foreste pietrificate, di bestiali amplessi e di cruente battaglie. Poi la figura si trasformò in un’orribile chimera[1] pronta a vomitare fiamme.
Salvetti era intento a guardare il libro e non si accorse che il mio volto era impallidito per il terrore:
- L’ho letto diversi anni fa. Lo trovai divertente, avventuroso, gotico…come il suo mobile.-
Guardavo a bocca aperta l’ombra dietro di lui. Avrei voluto avvertirlo, farlo girare per fargli vedere quel che vedevo io, ma non riuscivo neanche a gemere, tanto ero paralizzato dall’orrore! Improvvisamente, egli chiuse il libro e lo buttò su una poltrona. Nello stesso preciso istante, l’ombra alle sue spalle si afflosciò come un sacco vuoto e scomparve. Solo allora, Salvetti, guardandomi in faccia, si avvide del mio sconcerto:
- Hei! Sta bene?-
- Non…non ha..? Si…si…sto bene.-
- Forse Ada non è venuta qui…-
- …Forse. – dissi guardandomi ancora intorno per accertarmi che quell’orrenda visione fosse davvero andata via – Ma, forse, no! –aggiunsi – Forse è ancora qui!- Decisi di raccontargli tutta la storia dello specchio, dall’inizio alla fine, e quando ebbi terminato, notai in lui tanta incredulità:
- Lei capirà – disse – che io, come medico, non posso che pensare che tutto quanto lei mi ha raccontato sia pura leggenda.-
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