La Colomba e il Rospo/ Frida e Diego | Arte | Antonella Iurilli Duhamel | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La Colomba e il Rospo/ Frida e Diego

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La “colomba” e il “rospo” sono  di nuovo assieme; Frida Kalho e Diego Rivera a Parigi,  ospiti di due grandi esposizioni organizzate dai musei d’Orsay e Orangerie, grazie agli importanti prestiti  da parte del Museo Dolores Olmedo, l’istituzione messicana che detiene un’importante collezione delle opere di Frida.

 L’arte e la vita di questi due artisti è talmente interconnessa, da non  poter nominar l’uno, senza pensare all’altro. Furono amanti, marito e moglie, maestro ed allieva, rivali, musa e mentore; ma alla fine la musa divenne maestro, diventando una  è delle artiste più riconosciute  del XX secolo.

 L’originalità della mostra dedicata a questa mitica coppia, è quello di presentare le loro opere il più possibile insieme. E’ una importante occasione  per individuare le loro profonde differenze e il loro essere complementari nel comune, viscerale attaccamento alla terra messicana, in una costante evocazione tra vita e morte, religione e rivoluzione, realismo e misticismo, operai e contadini.

Frida avrebbe dovuto diventare un medico e non una pittrice, ma una tragica fatalità le  attraversò  la strada e la colonna vertebrale.  Questa tragedia purtroppo si assommò alla polio di cui aveva sofferto da bambina, deturpando il suo esile corpo e condannandola ad una vita di sofferenze.

La lunga convalescenza la portò a prendere in considerazione la pittura, ed iniziò  il suo primo: “Autoritratto, con vestito di velluto”,  il primo di una lunga serie. Con sua somma sorpresa la pittura, divenne la sua ragione di vita e determinò il fatidico incontro con Diego Rivera, il monumentale, e non solo artisticamente parlando, muralista messicano.

Quando si incontrarono, Diego Rivera era già famoso, mentre Frida aveva appena vent’anni. Diego  impegnato politicamente, era l’uomo della gente, ma nello stesso tempo  dotato di una formazione accademica. Aveva studiato in Europa a Parigi, e  più che a suo agio con il modernismo  si  era lasciato ispirare dal cubismo Juan Gris  e della pittura di Paul Cezanne.

Frida Kahlo  d’altro canto, era un’artista essenzialmente autodidatta,  la sua una  tecnica era  forte, ma mai eccessiva,  spesso corredata di temi intriganti, misteriosi e surreali. Doveva  dar voce ai suoi innumerevoli demoni; la sofferenza cronica del suo corpo e della sua anima, la precarietà del suo senso di identità e di carenza affettiva e stabilità emotiva, necessitavano di sfogo ed espressione costante, per restituire un po’ di pace alla sua esistenza martoriata. I suoi lavori ci portano direttamente  all’interno delle sue ferite, della sua  disperazione, senza tuttavia diventare mai gratuitamente provocatori .“Frida è l’unico esempio nella storia dell’arte di un artista che si è strappato il seno e il cuore per dire la verità biologica di quello che sente”, diceva di  lei Diego Rivera.

Diego fu un artista riconosciuto internazionalmente,  Frida invece, rimase spesso nell’ombra, fatta eccezione  della grande ammirazione riservatale da  grande da Andre Breton che la ritenne una superba surrealista, ma di cui poco le importò poiché si riteneva una artista molto realista,  tutt’altro che surreale.

Frida e Diego ebbero nel corso della loro vita una relazione artistica molto stimolante e di reciproca ammirazione e rispetto, ma la loro  storia sentimentale fu piena di dolorose contraddizioni dall’inizio fino alla fine. Non potevano appartenersi in maniera totale e duratura e tuttavia non potevano separarsi. La dolorosa altalena  durò fino alla morte di Frida,  e oltre , come viene testimoniato dalla la stanza  piena dei ricordi  del loro amore fatta murare da  Diego dopo la morte di Frida,.

Di questa relazione ci rimane la bellezza della loro arte, l’amore per i poveri indios oppressi, l’orgoglio per le radici pre-ispaniche, il profondo amore per la natura, e la scelta dell’arte come scelta assoluta di vita.

Una strana coincidenza vuole che Diego  finisse i sui giorni dipingendo  gli stessi cocomeri che Frida dipinse prima della sua morte.

 

Frida sarà presente anche in Italia presso le Scuderie del Quirinale a Roma  dal 20 marzo al 13 luglio 2014

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