Scritto da © Anna Cervone - Mer, 29/01/2014 - 23:03
Pensieri cupi e alteri
turbavan sonni avari,
sepolta anima avita
da opaca pietra viva.
Forse costui non dormì,
mai :
crucci rivolti all' indomani.
Fiorian stelle cadenti
e brulicava il mare,
solo ,
non gioia ,né dolore ,
non udì poesia di venti,
né di fronde stormire gaio,
avido,
contava chicchi nel granaio..
Ma di un sol chicco non degnò
eterni silos di ciel i alti ,
di pace non addusse segno,
né mietè prodighi talenti,
arido
stelo non produsse fiore,
né di un sol seme fecondò le terre.
Dorava spighe il prato
e novellava l' alba,
ei non sognava voli di farfalla,
né di un bambino lo stupore ardito,
cupido,
aveva brama di possesso
e fu per questo che smarrì
se stesso.
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- Blog di Anna Cervone
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