Scritto da © Amina Narimi - Mer, 08/04/2015 - 09:00
Cerca riparo
Tra molliche di pane
Tutto il silenzio.
C’è un grido così profondo
Che perfora i nostri cuori
Che si conficca in petto
Scuotendo il corpo fino agli occhi
Prima che si spezzi, singhiozzando,
il tronco che più amo
Come fossero frammenti delle ossa
prese dalla morte. L’altra notte
Ho sognato per haiku così sottili
per la paura del sangue senza casa
implorando sulle pietre:
tu segui il fiume
le vene lungo il greto
saranno i rami- piangevo
sapendo di pregare
ero uno di loro che cantava
nelle mie mani: -A perdifiato
Bevendo con i morti
Sbocciano i passi-
come le ghiande
nella tua gola viola
cadono i sogni- Dentro di me
ho nascosto i fiori dell’inferno,
per custodire i nomi nel giardino
in un piccolo posto tanti piedi ,
occhi saccheggiati,
da ombra in ombra,
di tante lingue la tramontana
che si piega.
Meraviglioso fiore..
svettante sulle cime addormentate,
con la testa reclinata io ti prego
insanguinato come vivo
l’angelo sorride e l’uva è luminosa
se irrora un Dio la rosa
del tuo volto
il biancore degli ulivi
come pietre luminose
intorno agli occhi
ho sognato per haiku, e per l’amore
nella grande notte delle palpebre,
come siamo
cuore nel cuore sorgendo muore
rivestiti di foglie in bocca scintillante
fino alle stelle l’arcobaleno
trova riparo
tra molliche di pane
tutto il silenzio
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