Scritto da © Amina Narimi - Dom, 17/05/2015 - 18:54
Fa vedere l’anima
di spalle
senza bisogno di voltarsi
con la schiena incurvata sopra il secchio
mentre gira l'orzo con le braccia
e le mani come a trattenere
seni gonfi di latte.
di spalle
senza bisogno di voltarsi
con la schiena incurvata sopra il secchio
mentre gira l'orzo con le braccia
e le mani come a trattenere
seni gonfi di latte.
Ha una voce d’amore
il fiato caldo tra le scapole
ricostruisce l’unità
nel più semplice disegno.
il fiato caldo tra le scapole
ricostruisce l’unità
nel più semplice disegno.
Comincia con le orecchie la sua storia,
la discesa dolce in fondo al ventre
di un padre col neonato sul capezzolo,
quando preme l’esile membrana
del risveglio,
il verso non formato ancora
e la carezza,
che dovrà percorrere la mano,
dallo specchio al volto.
la discesa dolce in fondo al ventre
di un padre col neonato sul capezzolo,
quando preme l’esile membrana
del risveglio,
il verso non formato ancora
e la carezza,
che dovrà percorrere la mano,
dallo specchio al volto.
- mi sono amata tanto,
per amare,
ho leccato il sale in prossimità del suolo
mi sono vista fiume ed alveo vuoto
poi ancora acqua e dèi,
la linfa dell’ulivo,
un vino nero senza Dio. Negli occhi
il senso misterioso delle uccelle
quando covano nel ghiaccio
i rami rigidi dei pini,
il grido delle foglie di oleandro
per amare,
ho leccato il sale in prossimità del suolo
mi sono vista fiume ed alveo vuoto
poi ancora acqua e dèi,
la linfa dell’ulivo,
un vino nero senza Dio. Negli occhi
il senso misterioso delle uccelle
quando covano nel ghiaccio
i rami rigidi dei pini,
il grido delle foglie di oleandro
finchè un cervo
in mezzo al petto
trattenuto dal morire
non mi venne a respirare con violenza
fra le ossa, in questo mondo.
in mezzo al petto
trattenuto dal morire
non mi venne a respirare con violenza
fra le ossa, in questo mondo.
E' così la morte, un solo chicco,
ma la risaia è immensa, e oltre il cuore
ma la risaia è immensa, e oltre il cuore
c’è un bambino-
nel crampo della pancia,
il suo puntare nella stalla
a chiamare gli animali con la gioia
appoggiata sulle mani-
che risale le rapide del fiume.
nel crampo della pancia,
il suo puntare nella stalla
a chiamare gli animali con la gioia
appoggiata sulle mani-
che risale le rapide del fiume.
Lui solo può cantare
come fa l’arcobaleno a venir fuori,
col profumo ricurvo di bellezza,
la splendente creatura
che da basso,
più forte di una forma,
riverbera l’eterno.
come fa l’arcobaleno a venir fuori,
col profumo ricurvo di bellezza,
la splendente creatura
che da basso,
più forte di una forma,
riverbera l’eterno.
»
- Blog di Amina Narimi
- 1248 letture