Scritto da © amcozza - Ven, 26/05/2017 - 18:12
Prendimi pure tristezza
or che in cinerea polvere
si sbriciolanio i sogni
e ancor viva l'aperta conchiglia
su salso arenile arsa agonizza.
Abbracciami pure,
or che cocci di grandine
come saette precipitano
stroncando giovani fiori
e un' illusione, passando
senza fermarsi, sguscia via.
Fai pure le mie labbra vuote
e i miei occhi spenti,
se in faticoso cammino,
attraverso antri senza luce
o il filo consunto dei giorni
si impiglia tra siepi d'albaspina
Scellerata, ridi pure
se la mano s'impenna
su un bianco foglio delusa,
cercando una parola
che vana non sia.
Ti vedrò un giorno
appisolata, stanca
di tenermi compagnia:
sarà allora, che mi aprirò
un varco e fuggirò via!
or che in cinerea polvere
si sbriciolanio i sogni
e ancor viva l'aperta conchiglia
su salso arenile arsa agonizza.
Abbracciami pure,
or che cocci di grandine
come saette precipitano
stroncando giovani fiori
e un' illusione, passando
senza fermarsi, sguscia via.
Fai pure le mie labbra vuote
e i miei occhi spenti,
se in faticoso cammino,
attraverso antri senza luce
o il filo consunto dei giorni
si impiglia tra siepi d'albaspina
Scellerata, ridi pure
se la mano s'impenna
su un bianco foglio delusa,
cercando una parola
che vana non sia.
Ti vedrò un giorno
appisolata, stanca
di tenermi compagnia:
sarà allora, che mi aprirò
un varco e fuggirò via!
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