Scritto da © amara - Lun, 06/02/2012 - 18:53
di me vivrai
appeso al suono delle mie labbra
del respiro calmo
farai dimora delle mie lenzuola
come il discepolo della sua pietra
con gli occhi tra le nuvole al soffitto
ad ascoltare la vita e dividere parole
nella beatitudine dei baci e della carne rabbiosa
troverai risposte
solcando di ansimi un mare senza gorghi
e sulla tua lingua non poserò cicuta
ma il sapore affilato che sa ad arte confondersi in amore
quando gli occhi chiedono uno stralcio di cielo
posato sulle fiamme
che non si spegneranno fino alla tua pace
per poi tornare a sorriderti
mentre riprenderai lento il passo
sui tuoi giorni
sapendo che domani tornerai alla mia porta
a placare la fame d'anime e di carezze lubrìche
(agosto 2009)
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