Scritto da © ferdigiordano - Mer, 25/04/2012 - 14:49
Tutto ciò che sei, acqua e domeniche
e spartito, ricorda
la tabulazione nel corpo, la distanza ripetuta
tra umori e costole, dove eravamo
con lungimiranza al telefono.
Ti scrivo della nota
con cui evochi l’altezza dell’isola
quando sollevi voci alla mira.
Il tuo golfo etico è così
avvertibile che la costa annota
la lingua delle creste, beneamato
ospite del torace.
(from here to Fausto)
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