Era le cinque della tardes?
No era più tardes.
Hai voluto incontrarmi
e offrirmi un caldo te.
Le labbra cioccavano sulla tazza,
era talmente caldo
che son diventata paonazza
con le labbra rosso vivo.
Alle cinque della tardes…
Era le cinque della tardes?
No, no era più tardes.
Con uno sguardo esasperato
mi fissavi dritto negli occhi…
Ma lo sai che quando mi guardi così
divento una furia e
lunghi fremiti mi sconvolgono,
tizzoni ardenti s’accendono
tra le fameliche cosce
Alle cinque della tardes…
Ma era le cinque della tardes?
No, no, no era più tardes.
Con un balzo ti sei alzato
E di botta hai sbottato:
“Sai amore mio
qui finimo a schifio!”
Senza altro dire
sei corso lontano da me.
Spietata è la calma che fugge e ci strugge.
Ma che gran maleducato
il te, lo sai ho dovuto pagarlo io.
Alle cinque dalla tardes…
No, non era le cinque della tardes
Era molto più tardes, forse le undici
o mezzanotte.
Accidenti a te, che schifo
Recensione ma non autobiografia
Che dire di me proprio non so, meglio lasciare fare agli altri perciò passo la parola al grande e illustre Tita Elmat sperando che riusciate a capire il suo ruminare. “ Eccomi ca, cui seto tu? A si ora ricuardi: dunce, ansi dunque le siore culì…orpo scusait! Si, si ai capit o devi fevela par talian: Signori e Signore scusatemi ho avuto un momento di scoramento ma mi sono ripreso. Dunque come dicevo la Signora qui presente per la sua grande timidezza…( timide? Cui je, ma no fami ridi. A je furrrrbeee come une scrofe al merciat, par no disi altri) ha lasciato il gravoso compito a me di parlarvi di lei. La Signora Bea Belata…Bea? Ze nom a je Bea? Bon fa nie. Fa niente. La Signora Bea Belata è una grande poetessa, anche se difficilmente qualcuno la riesce a capire, poi dice a me, ho provato a leggere uno dei suoi libri ma a dire la verità non riuscivo a trovare dove stava l’inizio e dove la fine. Questa grande poetessa… a me più che grande sembra che sia grossa perché come potete vedere è alta mezzo metro e larga tre; hei aspetti non si scaldi così e stia ferma con quei libri nooooo… Ha par-te-ci-pa-to…scusate ma mi risulta un po’ difficile leggere con un occhio solo…ha partecipato a moltissimi concorsi letterari nazionali e internazionali quali: "La meglio sono io e tu non sei nessuno" e ancora: "Che ti venisse un colpo se ti loscerò vincere" dopo questi più importanti tanti altri ancora che non sto a elencarvi, vincendoli tutti quale unica ed incontrastata autrice, si perché ( in confidenza tra me e voi, con la sua mole prendeva gli altri a sclulettate gettandoli giù dal palco.) Moltissimi sono gli editori che si sono presi a pugni per riuscire a pubblicare almeno uno dei suoi libri, potete immaginare perché. “Delirando domani” da cui è presa la poesia qui presentata, edito da “Ciàn e Giàt” è quello più venduto al mondo, anche perché se qualcuno non pensa di comprarlo lei gli spara in testa. Poi c’è “ Ti appenderò per i pollici” quasi un autobiografia, Editore Seglot seguito a ruota da “Ma come ti permetti di guardarmi” della Casa Editrice Le Comari libro questo dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. E non da ultimo è stata anche insignita della prestigiosa onorificenza “La più brava del mondo” da parte dell’Accademia Tre Imbriaghi di Pampaluna Beach. Con questo credo di aver detto tutto.
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