Alberi di Natale- Una circolare natalizia | comunicazioni | Antonella Iurilli Duhamel | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Alberi di Natale- Una circolare natalizia

Valore di A.Iurilli Duhamel
Si era chiusa in se stessa la città e la campagna infine lasciava alla campagna;
quando tra turbini di neve che non attacca e turbini di foglie ancora non a terra.

Fermò la macchina nel nostro cortile un forestiero che sembrava cittadino
all’aspetto, benché da campagnolo fosse quel suo aspettare là seduto finchéincappottati uscimmo a domandare chi era.
 
Egli era la città, scoprii, che ritornava in cerca di qualcosa che si era lasciata alle spalle e che era indispensabile al suo Natale.
Mi chiese se vendevo i miei alberi di Natale.

Il mio bosco di giovani abeti che è come un paese
dove tutte le case sono chiese e hanno guglie.
Alberi di Natale? Non ci avevo pensato
Non so se per un attimo non fui tentato
Di venderli, strappati, caricati su carri
Lasciando tutto spoglio il pendio dietro casa, dove ora splende un sole freddo come la luna.

Mi piacerebbe, se fu così, che lo sapessero, ma ancor più mi spiacerebbe tenerli i miei alberi, se non come tutti gli altri tengono i loro.Più del tempo crescerli conviene, secondo il mercato a cui tutto si deve adeguare.

L’idea di vendere mi fece a lungo esitare.…..
Poi, fosse per sbagliata cortesia
E per non far figura di chi non sa parlare, o sperando di sentir lodare il mio, dissi:
Son troppo pochi perché ne valga la pena.
-Posso subito dirle quanti ne taglieranno,
se mi lascia guardare.
Guardi pure, ma non ci speri. Non glieli lascerò.
 
Stanno su un pascolo, alcuni tanto vicini che si troncano i rami,
ma non pochi.
Altri diritti, ben divisi e tutt’intorno di rami uguali.
-E si, di questo accennava
Col capo, o si fermava sotto qualcuno più bello, e con moderazione di mercante : -Questo può andare-, diceva.
Anch’io pensavo così, ma non stava a me dirlo.
Dalla parte di sotto salimmo alla pineta e l’attraversammo
per scendere da tramontana.
-Un migliaio- egli disse.
 
-Mille alberi di Natale! E a quanto l’uno?

Sentì il bisogno di addolcirmela.- Mille alberi farebbe trenta dollari-.
Allora fui sicuro di non aver pensato mai di darglieli.
-Mai mostrarsi sorpresi!
Ma trenta dollari mi parve così poco per tutto il pascolo che avrei dovuto spogliare, tre centesimi ( tanto veniva per albero).


Tre miserabili cents al confronto del dollaro che i miei amici di città
ai quali stavo per scrivere avrebbero pagato.

Alberi buoni come quelli imponenti alberi da parrocchia, ai quali sciami di ragazzi molti doni potevano appendere e molti spiccarne.

Mille alberi di natale, che non sapevo di avere

E che dati via in dono valessero tre cents più che venduti,
Come un semplice calcolo può dimostrare !
Peccato che non possa entrare in una lettera.
Ma come avrei voluto almeno uno mandarvene
Nell’augurarvi con la presente un Buon Natale!
 
Robert Frost
 
Per i doni che possediamo e per i molti altri che verranno
Un caro augurio per le prossime festività a voi tutti.

Antonella

 

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