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Amore

 

apro sinossi alla parola amore
la stanza della mente che si schiude
ai miei ricordi di fanciullo ed oltre

or quando nascondendomi a sorella
mi rifugiai tra le vesti madri
e poi ancora giovinetto ingenuo

o quasi allievo dell'adulta era
incominciai a respirare il germe
a confermare il senno dell'amore

gli occhi si fermavano ad un tempo
distratti dall'azione di quell'ora
solo un pensiero incalzava ingegno

e sguardo s'incrociava con il suo
col cuore che pulsava  a mille all'ora
mentre nel collo s'ingroppava il fiato

che da sinapsi discendeva in voce
l'amore offre altre soluzioni
all'invitante tema temporale

il bene non ha tempo età neppure
non solo intreccia il fiato degli amanti
anche l'amor di mamma verso infanti

 

Copyright © Lorenzo 28.5.10

Il ponte giapponese

Dal 13° capitolo della prima lettera ai Corinzi.- San Paolo
“E se anche ho il dono della profezia e conosco tutti i misteri, e tutta la scienza; e se anche possiedo tutta la fede sì da trasportare le montagne, ma non ho l’amore, non sono niente”.
 
Lì l’aveva trovata, lacerata. Il vestito bianco senza la macchia di un filo d’erba, distesa sulla sponda che scendeva dal fianco del ponte verso lo stagno delle ninfee.
Veniva dalla guerra, dall’ultima battaglia. I suoi compagni l’avevano lasciato, uno ad uno.
Si piegò e ne ascoltò il respiro; era ancora viva. La raccolse ed in braccio la trasportò verso la casa nascosta dagli alberi.
Fra il tepore delle mura la giovane donna cominciò a riprendersi, aprì gli occhi.
Jacques li vide, rimase per un intero minuto a fissare quel blù dove ci si poteva perdere. Lui si perse.
 
La cura non fu mai finita.
Ma Jacques, ogni volta tornando, riprendeva cuore, e speranza, alzando lo sguardo al minuscolo ponte sul quale un giorno l’amore predestinatogli si sarebbe fatta trovare.
 

L'amore...ah!...l'amore.

che sia quella cosa
improvvisamente nota
che accelera il battito senza posa?
fa tremar le mani arrossa gote
quella strana emozione
che la testa ruota, tutto scuote?
specie la prima volta è un'iniezione
che vuoi fare continuamente e
la gioia ti scoppia come un'eruzione.

E' qui

 È qui la forza del verbo:
se dico ti amo diventa vero l’amarti
Dell’indefinita collezione di significati che il segno porta in sé
una necessariamente s’invera
 
            perché l’amore mi trabocca
            ed è per ciascuno
            ed è sempre verità
 
è amore il canto che mi trasuda dai pori
 
                -essenza profonda
           liquida traslucida essenza-
 
 
 
 

La scoperta

Cosa fosse
di lato a quel divano
cauta
l’incoscienza
-e dal soffitto venne giù
a parole scarne
quasi in silenzio-
non sapevamo.
No, non sapevamo.
Occhi bendati
nella coltre di fuoco
di viola alle tenebre.
Fissi volavano
tra i nostri argini
liberi sguardi di qualcuno
che, persi, erano lì
nell'apparenza del nulla.

Il tocco lieve,
la carezza mancata.

Io

T'inclino le ore del tempo
e se scrivo corrispondo a un fabbisogno
Testina dolomitica, dicevi
fortuna tua, dicevo
 
Sfiora il vento le piante del mio orto
e tu
che mi guardi mentre le curo
e pensi soltanto a come farmi l'amore

Casablanca mon amour

Non ho mai capito com’è che ho potuto
bermi una schifezza di whisky annacquato
seduto al tavolino di un bar un po’ sperduto
che di Casablanca il nome avea copiato.
 
In fondo alla mia destra il solito pianista
suonava note tristi cantando blues e canzoni
col bicchiere vuoto sul piano bene in vista
cercava di ammannirti chissà quali emozioni.
 
Seduta qui al mia fianco la bionda anni trenta
giocava a far la vamp ma era over quaranta
beveva il suo whisky guardandomi contenta
d’aver scroccato un drink al vecchio sui sessanta.
 
Guardandola annoiato le dissi: ”così è perfetto
perché non terminiamo la notte sul mio letto?”
“Ma come si permette? Io sono una signora.."
Urlai verso il pianista: “Sam suonala ancora!”
 
l'autore propone questa sua per 
 

Orli di lingue

Ciottoli vegliano ricordi
d'acqua nel deserto.
Su orli di lingue ancora
vive c'è forse un impensato
da stanare.
 
Fogli e corolle, polline
d'idee e sassi d'ami
infilati su steli di vento.
Il respiro tiene insieme
arabeschi, librandoli d'ali.
 
Ogni voce ha denti
per masticare
e fare a pezzi parole,
raccolte e curate
agli angoli della mente
da chi sa ascoltarle.

In memoria: Edoardo Sanguineti

Chiunque ponga a chiodo la parola
riformulando le risalite al verbo
si direbbe liscio
di cadute in vie ferrate.
 
Egli era, ora diremo alle parafrasi,
dicendolo per quanto è ancora a mente,
ma dal suo verso
un monte di discorsi non più sale
giacchè la vetta è sotto
ed è per noi la posta
in gioco.

Le corte parole

Quando ti mostri
albarosa e ocra sulla cordigliera del seno
la terra intera si pone nel capezzolo
e retto
al tuo minimo passo tenta.
Alle mani
s’apre la riga del ventre per l’inchiostro
della loro ombra.
 
Tu cancelli l’impronta dai denti
quando ti attraverso dalla bocca
con parole corte.

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